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L'assassino è con noi, su questo treno...
Rileggere, dopo circa 30 anni dalla prima volta, questo grande classico della letteratura gialla è stato per me .. illuminante, potrei dire.
All'epoca ero ancora un novellino, timoroso, goffo giovincello alle prese con le prime avventure letterarie, un esordiente di primo pelo nel vasto ed ancora inesplorato mondo dei romanzi.
Poca esperienza, pochissima, per poter apprezzare pienamente e con adeguata consapevolezza critica la qualità di un'opera.
E soprattutto pochi termini di paragone utili per esprimere un giudizio più misurato sulla base di un confronto tra diversi stili di scrittura se non addirittura tra diversi modi di interpretare un genere letterario come quello del 'giallo'.
Per questo motivo rileggere adesso questo romanzo di Agatha Christie ha per me il sapore della novità: in questi anni, infatti, il genere giallo ha assunto diverse sfaccettature, si pensi ad esempio al noir, al thriller psicologico, al poliziesco.
Ed indipendentemente dal gusto personale è innegabile che esse rappresentino deviazioni abbastanza rilevanti dall'impostazione classica del giallo, di cui Assassinio sull'Orient Express rappresenta uno dei migliori esempi.
Il giallo di Agata Christie è un problema, quasi matematico direi, ci sono ipotesi e dati di partenza; spetta al lettore trovarne la soluzione, esporre una tesi, individuare l'assassino e dimostrarlo.
E' una vera e propria esperienza logico-deduttiva, un rompicapo che solo il lettore più tenace e più attento potrà districare.
Il perimetro è ben circoscritto, la carrozza letto Istanbul-Calais di un treno dal nome altisonante, tanta è la notorietà che ha conquistato negli anni, l'Orient Express, o per essere più precisi il Simplon Orient Express.
Era il Titanic dei treni, sia per la lunghezza del tragitto che si estendeva per mezza Europa ed oltre sia per il lusso che sfoggiava ovunque, dalle carrozze letto dotate di ogni comfort per l'epoca al vagone ristorante che deliziava i passeggeri con una cucina ricercata e raffinata.
Anche le variabili del problema sono ben individuate: i 12 passeggeri ospitati nei relativi scompartimenti di prima e seconda classe della carrozza sulla quale viene trovato morto e ferocemente pugnalato il signor Ratchett, occupante lo scompartimento n.2, proprio adiacente a quello del signor Hercule Poirot, detective belga in viaggio per lavoro verso Londra e che suo malgrado si ritroverà così ad indagare su questo efferato omicidio.
Variabili molto eterogenee tra loro: il segretario del signor Ratchett, un investigatore privato assunto dallo stesso Ratchett, la principessa Natalia Dragomiroff e la sua cameriera, un conte ed una contessa, un colonnello dell'esercito, una bambinaia, un'istitutrice ed un'anziana signora americana alquanto petulante.
Apparentemente nessuno di questi passeggeri ha legami stretti col signor Ratchett, se si esclude ovviamente il suo segretario, ma l'assassino è sicuramente uno di loro visto che al momento dell'omicidio il treno è fermo a causa di una tempesta di neve e nessuno può essere sceso o entrato nella vettura.
Non mancano naturalmente anche gli indizi, in primis le ferite inferte sul corpo del signor Ratchett che lasciano presupporre addirittura la complicità di un'altra persona.
Tutto viene presentato con rigore quasi scientifico, le ipotesi sono raccolte e catalogate con precisione maniacale, il taccuino di Poirot potrebbe essere benissimo confuso col manuale di un ingegnere, per l'accurata analisi con cui indizi ed indiziati vengono passati al setaccio alla ricerca di possibili legami e concatenazioni.
La signora Christie, d'altro canto, contribuisce col suo stile a rendere godibile a tutti l'indagine investigativa di Poirot attraverso un'esposizione dei fatti e dei personaggi non contaminata dall'aridità e dalla monotonia di una dimostrazione matematica ma arricchita da dialoghi e racconti che incoraggiano, piuttosto che intimorire, il lettore a seguire sino alla fine l'evolversi della vicenda.
E da grande maestra del giallo, Agatha Christie sbalordirà tutti con un colpo di scena finale tanto imprevedibile quanto ben congegnato.
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Condivido appieno le tue cinque stelle: ho letto questo libro, per la prima volta, solo sei mesi fa e sono rimasta folgorata! Il colpo di scena finale è davvero degno della regina del giallo!!
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Non l'ho mai riletto, pensando che ormai l'enigma fosse svelato, ma hai proprio ragione, una rilettura potrebbe rivelarsi sorprendente. Devo provarci!
Grazie.
Ciao, Manuela