Dettagli Recensione

 
Il pensionante
 
Il pensionante 2018-01-11 08:19:31 Renzo Montagnoli
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    11 Gennaio, 2018
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L’apatia dell’omicida

Elie Nagear, un trentacinquenne di origine turca, arriva a Bruxelles con la speranza di far fortuna, ma gli affari non vanno bene. E’ accompagnato da Sylvie, che fa l’entraineuse, ma fra i due non c’è amore, solo tolleranza. Bisognoso di denaro, nel corso di un viaggio notturno in treno da Bruxelles a Parigi uccide barbaramente un olandese, derubandolo di una ingente somma in franchi francesi. Per mettersi al sicuro, accetta il consiglio di Sylvie e si nasconde in una pensioncina familiare di Charleroi, gestita dalla madre della donna.
Questo, in breve, è l’antefatto, necessario per costituire il presupposto indispensabile per narrare una storia in cui il protagonista non è solo Elie, ma anche la variegata e variopinta umanità che popola la pensioncina di Charleroi, un rifugio a tutti gli effetti, dove il giovane turco, per sua natura apatico, si crogiola nel calore della stufa, mentre fuori si gela e il paesaggio è monotonamente rappresentato dall’alternarsi del bianco del ghiaccio con il nero della polvere di carbone. In questa tana, perché in effetti di tana si tratta, Elie, la belva, che ha ucciso con freddezza e che non avverte sensi di colpa, si accorgerà ben presto di non essere così al sicuro come crede e spera; intorno a lui il cerchio si stringe e non basterà l’affetto quasi materno che gli mostra la madre di Sylvie per salvarlo dalla giusta punizione. Del resto l’apatia che lo caratterizza, quel lasciarsi trasportare dal vento della vita gli impediranno perfino di trovare soluzioni alternative, di cercare di sfuggire alla cattura. Ma anche gli altri personaggi, i pensionanti così ben descritti da Simenon, sembrano presenze che solo si sfiorano, sanno che il ragazzo si è macchiato di un orrendo delitto, ma continuano nella solita monotona vita quotidiana come se nulla fosse. Questo fa pensare che lo scrittore belga con questo suo romanzo intendesse stilare un preciso atto di accusa verso una società anonima, dominata dall’indifferenza, e forse è anche così, soprattutto se guardiamo ai nostri tempi dove questo disinteresse per ciò e per chi ci circonda è forse il peggiore dei nostri difetti. Come ho prima accennato l’unica che si dimostra interessata alla sofferenze esistenziale di Elie è la signora Baron, la madre di Sylvie, che è attratta dai racconti di un mondo lontano, quello turco, fatti dal ragazzo, unica possibilità di evasione dal grigiore opprimente di una vita sempre rinchiusa fra quattro mura e testimonierà, a sorpresa, questa specie d’affetto in un finale in cui emergono le grandi capacità descrittive di Simenon.
La trama è quella del noir, ma lo svolgimento rappresenta un tentativo di Simenon, in larga parte riuscito, di cimentarsi non esclusivamente come scrittore di genere e Il pensionante è un po’ il romanzo d’esordio di un autore che non si accontentava più di scrivere di Maigret, che desiderava fare un salto di qualità, lasciando un segno indelebile in campo letterario. Non era ancora il tempo per grandi opere come I fantasmi del Cappellaio o Il Presidente, tanto per citarne solo alcune, ma già si nota che l’autore è sulla buona strada, che quella capacità incredibile di sondare l’animo umano qui c’è, anche se è solo in nuce. Per concludere sono dell’idea che la lettura di questo romanzo sia senz’altro consigliabile e che anzi rappresenti il presupposto indispensabile per poter passare in seguito alle grandi opere di Georges Simenon.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
180
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

2 risultati - visualizzati 1 - 2
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Bella presentazione, Renzo. Anch'io ho espresso la tua stessa valutazione, però con una diversa distribuzione interna di stellette. E' fra i libri migliori letti dell'autore ; solo altri due penso gli siano superiori.
Sono difficili da classificare i libri di Simenon: troppi capolavori.
2 risultati - visualizzati 1 - 2

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale