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Un giallo a tinte "hogwartsiane"
Per me non è mai semplice parlare di J.K. Rowling, un'autrice la cui opera e i cui temi sono allo stesso tempo estremamente semplici da comprendere, eppure incredibilmente complessi e sfaccettati. Sono cresciuta leggendo la saga di Harry Potter, eppure non riuscirei mai a spiegare bene a parole che sensazioni mi hanno regalato quei sette libri, cosa esattamente di quelle pagine riesca sempre a stregarmi e a coinvolgermi così tanto nella storia.
Ecco, con questo libro ho rivissuto parte di quell'incantesimo che solo J.K. Rowling sa tessere. Nel "Richiamo del cuculo" c'è molta più magia e filosofia "potteriana" di quanto si possa credere a una prima lettura.
Protagonista del libro è Cormoran Strike, veterano della guerra in Afghanistan e investigatore privato dal passato complicato. Strike si trova in una situazione economica abbastanza precaria, dato che oltre a non ricevere offerte di lavoro è anche pieno di debiti e creditori petulanti. E non se la passa troppo bene neanche sentimentalmente, da quando ha deciso di rompere con la sua storica fidanzata Charlotte ed è stato cacciato da casa sua, per cui è costretto a dormire in ufficio, con sacco a pelo e lettino da campo.
Finchè alla sua porta non bussa John Bristow, con un'incarico e la promessa di una ricompensa tale che sarebbe in grado di risolvere tutti i suoi problemi finanziari in un colpo solo. Una vera manna dal cielo per Strike, ma non si tratta affatto di un caso semplice: l'investigatore deve scoprire chi ha ucciso la top model Lula Landry, sorella adottiva di Bristow, nonostante la polizia abbia già risolto il caso e lo abbia schedato come suicidio.
Con l'aiuto della segretaria Robin Ellacott, Strike dovrà destreggiarsi nell'alta società di Londra, dove nessuno è disposto a essere sincero fino in fondo e dove l'unica cosa che interessi davvero le persone sono i soldi, fino a scoprire la verità su Lula Landry e la sua storia.
Non posso dire di essere un'amante del genere giallo, ma confesso che questo libro ha saputo tenermi incollata alle pagine per giorni. Non contiene molta azione perchè semplicemente la Rowling non ha bisogno di inserire inseguimenti, sparatoie o altri stratagemmi per movimentare una trama. E' la sua bravura a tratteggiare i personaggi a orchestrare la storia.
Eppure, tornando un attimo a Harry Potter, non ho potuto fare a meno di notare la ricomparsa di alcuni schemi tipici della saga di Hogwarts all'interno del "Richiamo del Cuculo". Strike mi ha ricordato Silente: il suo modo pacato di porre le domande e le sue azioni alla fine del romanzo lo ricordano per molti versi. Anche Robin somiglia alla sorella maggiore di Hermione, vulcano di trovate geniali, un vero deus ex machina per Strike. E un certo personaggio, che non menziono per evitare spoiler, a ben vedere è la fotocopia esatta di Severus Piton...
Questi aspetti, a me già familiari, hanno contribuito a farmi piacere il romanzo: era come se già conoscessi molti dei suoi protagonisti, oserei dire che sia stata quasi una rimpatriata nel mondo di Harry Potter. Ma allo stesso tempo è proprio questo il punto debole della storia: la Rowling non ha creato i suoi personaggi ex novo, ma sembra quasi abbia ripreso i personaggi della saga e li abbia catapultati a indagare per le strade di Londra.
Sebbene non sia un libro perfetto, non posso dire che non sia ben congegnato e ben scritto. Dopotutto, la Rowling non è nuova al genere giallo, infatti a ben vedere cosa sono i primi libri di Harry Potter se non gialli per ragazzi?
E a chi si lamenta dello stile, risponderei che questo è semplicemente il modo di scrivere della Rowling: prendere o lasciare. Io sono contenta di vedere che la scrittrice che ho amato da bambina è ancora in grado di rapirmi e trasportarmi via, in un'altra città, in un altro Paese, e coinvolgermi nelle indagini sull'omicidio di "Cuckoo".
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