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Lunar park
2017-12-14 13:40:39
Micaela
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Opinione inserita da Micaela 14 Dicembre, 2017
Stephen King si nasce, non si diventa
Tirato per i capelli (e infatti parte con una sorta di excursus autobiografico infarcito di dettagli probabilmente inventati), condito di descrizioni grand guignole tanto per citare se stesso (American Psycho in primis). Ancora una volta il fiacco panorama di droghe e personaggi psicotici senza midollo, festini-orge da jet set, ragazzini inzeppati di psicofarmaci che odiano gli adulti, ma stavolta con un inedito senso di inadeguatezza letteraria assai raro. Leggo King da sempre e ormai so bene come distinguere un buon horror. Questo non lo è. Si ha l'impressione che sia stato scritto una pagina dietro l'altra, senza idee, trascinato dalla noia di trovare un finale possibile. A Ellis, ma quando cresci??
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