Dettagli Recensione
La forza dei sopravvissuti
Strana lettura, che parla di un disastro aereo in cui ci sono due sopravvissuti, Scott, un uomo e JJ, un bambino, che, nel disastro, perde tutta la sua famiglia. Scott ha avuto la forza straordinaria di reagire, ha avuto la lucidità di ragionare per capire da che parte nuotare per cercare di raggiungere la riva, visto che si ritrovava nell’oceano, non è stato sordo e solo concentrato su se stesso, perché ha sentito una voce, un pianto e questo gli ha permesso, con enorme sforzo fisico, di salvare la vita anche a JJ. Tutto il libro è proiettato al passato, per indagare nella vita delle poche persone che erano a bordo (era un jet privato) e per capire le cause del disastro, quasi come se a tutto dovesse e potesse esserci un perché. In questo tentativo, che è il cuore del libro, visto anche al titolo, si concentrano i maggiori sforzi dell’autore, il tutto per arrivare comunque ad una spiegazione e ad un buon finale. Mi sarebbe forse piaciuto di più uno stile più focalizzato sul presente di questi due sopravvissuti, di questa coppia che rimarrà indissolubilmente legata, a vita. Scott nella vita è un artista che dipinge quadri che raffigurano disastri, perché è stato segnato da una tragedia familiare quando era piccolo e la vita può paralizzare, pietrificare, se pensiamo a qualcosa troppo a lungo. Da questo disastro ne esce rinvigorito e questo è un messaggio estremamente positivo, che però è stato lasciato molto sfumato. Così come resta molto sullo sfondo la figura delle madri, che esistono anche per smussare la solitudine esistenziale di un essere umano. Anche questi rapporti avrebbero potuto avere un peso diverso nella narrazione. Raccontando di un bambino rimasto improvvisamente solo al mondo, me lo sarei aspettato.