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Nel sottobosco del mondo editoriale.
Cinque rari manoscritti di Francis Scott Fitzgerald (tra cui quello de “Il grande Gatsby”) , custoditi in un caveau dell’Università di Princeton e assicurati per 25 milioni di dollari, scompaiono in seguito ad un colpo ben organizzato da parte di una banda di quattro malviventi, che riescono ad eclissarsi con il prezioso malloppo. Ma l’FBI, grazie a tecniche di riconoscimento facciale, riesce ad arrestarne due; il terzo viene assassinato, il quarto , in fuga e braccato, rivende impaurito il bottino. Nelle indagini investigative è impegnata anche una équipe della compagnia assicuratrice, guidata da un’esperta detective, che a sua volta convince una giovane scrittrice, Mercer, a introdursi nell’ambiente variegato e ambiguo delle librerie indipendenti, osservare, fingersi interessata ad acquisti, filmare, con microcamere ben nascoste, locali e clienti. Oltre a Mercer, vera protagonista del romanzo, l’altro personaggio di spicco è Bruce, titolare di una famosa libreria, commerciante in volumi antichi ed opere d’arte, principale sospettato di ricettazione dei famosi manoscritti. Mercer è ingenua, di bella presenza, allettata da una generosa ricompensa, Bruce è navigato, affascinante, coltissimo, ed è quasi naturale che tra i due si accenda un legame affettivo che sembra tenero e sincero ma che non può durare: Mercer non dimentica che il suo compito ben remunerato è quello di indagare sui manoscritti rubati, Bruce è abituato a passare disinvoltamente da un’avventura amorosa ad un'altra senza legami veri né postumi rimpianti. E John Grisham riesce mirabilmente a cogliere ed analizzare sentimenti e ripensamenti dei due protagonisti, momenti di abbandono e rimorsi, con un sottofondo di rimpianti per un rapporto che poteva essere diverso e non lo è stato. Il romanzo è scritto con la consueta abilità, anche se Grisham esce dal consueto cliché del legal thriller. L’ambiente in cui si addentra è ben diverso, è quello delle librerie e dei librai, dei collezionisti di libri antichi e opere d’arte, degli scrittori alle prese con le loro opere prime, è un ambiente che nasconde tutto un sottobosco di traffici, sempre sul filo del rasoio tra lecito e illecito, di rarità editoriali e volumi di valore inestimabile, un ambiente in cui circolano e si scambiano cifre da capogiro. Grisham sembra conoscere bene l’ambiente, anche se, da dilettante sull’argomento, ha chiesto aiuto e informazioni ad amici e consulenti (doverosamente ringraziati nelle note finali). Il finale del romanzo è scontato. Anche i due protagonisti se la cavano bene: i sentimenti sono pragmaticamente accantonati, il tornaconto personale è salvo (alla grande!).