Dettagli Recensione
un buon giallo
A Fjällbacka è estate. Anche in Svezia si susseguono giornate di sole e di caldo. La piccola cittadina di pescatori è invasa dai turisti e da una troupe cinematografica che sta girando un film su Ingrid Bergman. La protagonista, Marie Wall, ha un passato a dir poco torbido: trent'anni prima infatti era stata accusata, insieme alla sua amica Helen, di aver ucciso una bambina di soli quattro anni, Stella. In concomitanza con il ritorno di Marie scompare, dalla stessa fattoria dove aveva abitato Stella, una bambina della stessa età, Linnea. Tutto ciò sconvolge la vita quotidiana di Erica Falck, scrittrice che si occupa di vecchi casi di omicidio e di Patrik Hedström, marito di Erica ed esperto poliziotto alla stazione di Tanumshede. Tra faccende domestiche, figlioletti da accudire ed addii al nubilato per la suocera da organizzare, Erica cerca più informazioni possibili sul vecchio caso di Stella, riuscendo, come sempre, anche ad aiutare suo marito, che sta indagando sul nuovo caso che riguarda la piccola Linnea.
I piani temporali che si alternano sono tre: il presente, trent'anni fa e il 1672. Le vicende raccontate nel XVII secolo riguardano una giovane, Elin, rimasta vedova di un pescatore e con una bambina piccola da crescere: la donna andrà ad abitare, come serva, presso la sorellastra, Britta, che era sposata con il pastore Preben, proprio nel periodo più cruento della caccia alle streghe. Elin è un personaggio ben caratterizzato, che colpisce il lettore, anche se le pagine dedicate alle vicende che si svolgono nel Seicento sono più concise rispetto alla narrazione principale. Alla fine del romanzo capiremo come la storia della donna del 1672 sia collegata al resto degli eventi narrati nel romanzo.
Personalmente ho letto tutti i libri della Lackberg e li ho apprezzati come ottimi gialli. Le storie risultano coinvolgenti ed appassionanti, il meccanismo del poliziesco è congegnato perfettamente e non annoia. Quello che mi piace particolarmente dei romanzi di questa autrice con protagonisti Erica e Patrik è inoltre la mancanza dell'atmosfera totalmente violenta e oscura che si trova in altri thriller: qui, anche tra i crimini più efferati c'è sempre la confortante presenza dei personaggi “buoni”, rassicuranti e portatori di valori positivi: so che per alcuni critici o lettori ciò può risultare un po' banale, ma non per me.
Inoltre la Lackberg dà sempre spazio anche alle tematiche sociali di attualità, nei precedenti libri lo aveva fatto ad esempio per quanto riguarda la violenza sulle donne, in questo romanzo si parla in modo molto efficace e realistico del bullismo e dell'immigrazione.
Certo, non si può parlare di capolavoro, ma in conclusione siamo di fronte ad un ottimo giallo, piacevole, scorrevole e stimolante.
Buona lettura.
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Commenti
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Chiara
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Non hai mai letto niente di quest'autrice che conosco solo di fama; da quest'anno ho iniziato ad accostarmi timidamente agli autori nordici, a partire dal compianto Stieg Larsson, e per il futuro mi segno ora anche questa scrittrice! :)