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L'altro 'porto delle nebbie'
Ancora una storia di costa per Maigret, condita di chiuse, barche, sapore di salmastro, umidità, oltre all'immancabile paesino in cui le distinzioni sociali sono tanto chiare (lavoratori portuali da una parte, piccola borghesia dall’altra) quanto serrati a chiave i segreti, specie della classe benestante. Il commissario arriva a Ouistreham, vicino a Caen – il luogo in cui Simenon scrisse il romanzo – perché il capitano di quel porto è stato ritrovato smemorato a Parigi. Appena riportato a casa, l’ufficiale viene ucciso con la stricnina e allora risulta inevitabile indagare: se i primi sospetti possono cadere sulla giovane governate e sul di lei fratello avanzo di galera causa eredità, ben presto l’istinto di Maigret si orienta verso l'agiata cerchia del sindaco Grandmaison, l’azienda e la famiglia del quale racchiudono la soluzione dei misteri, incluso quello rappresentato dal misterioso uomo d’affari norvegese. Per arrivare a sbrogliare la matassa, il commissario beve forse qualche bicchiere più del dovuto, finendo malmenato in una stiva e poi legato come un salame sulla banchina, ma il consolidato metodo di lasciare che i colpevoli finiscano per fregarsi con le proprie mani - stimolati da un ‘aiutino’ solo quando serve – consente allo scrittore di delinearne con precisione la personalità. L’attenzione a simili aspetti va però a scapito della trama gialla: se in altri romanzi l’equilibrio si mantiene, qui i momenti di stanca finiscono per pesare oltre la misura mentre le rivelazioni finali risultano aggrovigliate in eccesso: ne scaturisce una mancanza di fluidità che rende difficoltoso concentrarsi sull’intreccio, così che gli appassionati del genere sono giustificati se storcono il naso. Chi tuttavia fosse disposto a sacrificare i meccanismi oliati con cura per lasciarsi avvolgere dalle atmosfere senza troppo soffrire l'inquietudine che ne deriva, si troverà al suo posto tra queste pagine che descrivono con efficacia le psicologie dei personaggi e i rapporti della limitata comunità (gli abitanti di un paese ma pure l’equipaggio di un cargo) in cui vivono o cercano di sopravvivere.