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Angeli e demoni
 
Angeli e demoni 2017-09-27 06:10:00 Massimo80
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Massimo80 Opinione inserita da Massimo80    27 Settembre, 2017
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Tu vuo' fa' l'Italiano

No, non dirò di quanto sia appassionante la trama basata sul conflitto tra religione e scienza, o di quanto sia stimolante ragionare sulla potenzialità (e potenza) dell'antimateria, o di quanto sia intrigante ed avvincente questa storia tutta azione basata su segreti secolari di sette e caste, da scoprire decifrando segni nascosti dagli stessi cospiratori nelle piú famose opere d'arte del barocco romano; di questo si é giá detto molto.
E non accenneró neppure alle imprecisioni storiche e scientifiche, a quanto siano stereotipati e prevedibili i personaggi, né all'inverosimiglianza tutta hollywoodiana di certi avvenimenti e fortuite coincidenze.
Oggi me la voglio prendere con l'italiano di Dan Brown! Sì, perché questo libro l'ho letto in versione originale inglese, ma dato che é ambientato a Roma, in bocca ai personaggi son state messe brevi frasi o esclamazioni cosí come verrebbero, secondo l'autore, effettivamente pronunciate nella nostra lingua. Oppure, senza ragione plausibile altra dal mero gusto di fare il figo, viene buttata qua e lá qualche parola in italiano a caso. E che italiano! Un esempio? Il tubo erogatore dell'aria per generare bolle immerso in una fontana (fontana italiana, sia chiaro, nientepopodimeno che la Fontana Dei Quattro Fiumi del Bernini, da qui forse il riguardo che l'ha portato a riferirsi al tubo in italiano) l'ha chiamato "spumante"! D'accordo, insieme alle bolle fa la schiuma, avrá sicuramente fatto un'attenta ricerca su come si dice schiuma in italiano e poi, logicamente, ció che fa spuma é spumante. Voilá! "Spumante"! E che ci vuole a parlare italiano?! Anzi, permettetemi "ualá", cosí come lo pronuncio, non c'é bisogno di fare tanto i fini.
Eggiá, perché pure l'ortografia l'ha cannata di brutto: "secondario" al plurare fa "secondarii"; e poi "no ho potuto", "Mille... centi... uno, duo, tre...", "per suggerimento del artista", "Sono occupato, cosa voi?"... sono solo alcuni degli strafalcioni.
Ma il bello viene quando, evidentemente a corto di budget per pagare un traduttore o un editor, si mette d'impegno con vocabolario inglese-italiano/italiano-inglese alla mano (eh sì, perché Google Translate a fine anni novanta non era ancora stato lanciato; chissá se il modernissimo sito oggi é in grado di fare di meglio...): "Basta di parlare!", "Continua cercando!" (giustamente, in inglese é "keep searching"), "Trobasti il museo?" (questa é una vera chicca: quello che voleva rendere non é "Hai trovato il museo?", bensí "Hai provato al museo?"), "Ufficio di Papa", "Direttore intermediario" (qui voleva dire "di transizione", ma vabbeh, questa era difficile), "Sacrifici vergini nell'altare di scienza", "situazione senza soluzione" (poverino, é incappato in una parola trabocchetto: l'inglese "situation" si traduce con "problema"), "Para!" (questa é una perla!! Pensate che qui voleva rendere "Alt!"; avrá cercato la traduzione di "stop!" e avrá trovato "parare" nel dizionario calcistico Panini), "Non sportarti!" (un mistero! Voleva rendere l'ordine di non muoversi), "Buco Diavolo" (e mettila qualche preposizione articolata ogni tanto!), "Fungito" (questa se l'é inventata di sana pianta! La parola che stava cercando era "finito"), "Non si puó entrare, é chiusa temprano" (giusto, quando una cosa é chiusa temprano si sta fuori), "Hanno conosciuto l'uomo?" (Una finezza! Occhio perché qui parlo sul serio, ho messo da parte il sarcasmo; il personaggio si rivolge a due signore e dá loro del "loro", proprio come il galateo imporrebbe, anche se nessuno lo usa; peccato solo che il verbo giusto in quel contesto sarebbe "riconoscere" e non "conoscere"), "Straniero crudo" (Ho letto bene?? Straniero crudo??), "Bar-árabo" (Si, come no, kebab... Ma dai! "Barbaro" si scrive! Era tanto facile questa!!! Cosa cavolo é andato pure a ficcarci trattino e accento!! A volte se le complica da solo), "Il prigione", ecc...
Per finire, c'é lei! La Perla delle perle! La volete sentire? Solo una tra le tante frasi di questo calibro presente nei dialoghi tra guardie svizzere; non ne riveleró quello che penso sia, nelle intenzioni dell'autore, il vero significato; lascio a voi le congetture.
E poi, é troppo perfetta cosí: "Spazzare di cappella".
Amen!


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