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ALLA RICERCA DELL'UOMO
Immergersi nelle tre storie partorite dalla penna di Paul Auster non significa semplicemente passeggiare e respirare l'aria della grande mela, bensì addentrarsi nei meandri più torbidi ed oscuri della psiche umana.
La connotazione di una New York cupa e spersonalizzante è defilata, teatro secondario in cui si collocano tutte le figure che calcano la scena dei racconti. Il cuore pulsante voluto da Auster è l'essere umano, colto nei suoi momenti di maggior smarrimento e avulsione dal mondo, un uomo che si è perduto alla ricerca di sé, percorrendo strade buie e infestate di pericoli.
Il fluire narrativo è disseminato di insidie, in quanto man mano che il personaggio si perde in vortici più o meno reali, il lettore prova un senso di vuoto ed uno sgretolamento dei capisaldi iniziali percepiti.
Non è semplice rappresentare il senso di annichilimento, di insoddisfazione e di continua ricerca che spinge l'uomo ad evadere dai confini della propria vita familiare e sociale, eppure Auster vi riesce nelle sue storie a tratti surreali, strampalate, fuori dai canoni comuni cui potremmo essere avvezzi.
Un'opera rappresentativa dello stile letterario americano di oggi, dove la figura umana è scissa essere e voler essere, tra reale e immaginario, dove il tema morale diviene campo di battaglia tra giusto e sbagliato.
Una lettura impegnativa perchè i percorsi sono complicati ed i messaggi volutamente criptati dall'autore a somiglianza delle infinite interpretazioni cui è soggetta la vita.
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