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PUNTO. E A CAPO.
Atmosfere tetre e buie, cariche di pericoli imminenti. Sento il pericolo incombente, nell’abitazione, alle spalle, rumori che non sono i soliti tranquillanti rumori. Non li riconosco. Tutto diventa movimento.
E’ una situazione di dolore acuto. È un autentico delirio. Mi sento nel racconto e nell’orrido e mi ritrovo a soffrire e pregare che ciò che sto’ leggendo non sia vero, che non sia ciò che sembra.
Succede.
Cambia tutto. Si ferma tutto. Si ferma il tempo.
Ripartire.
Eravamo rimasti a Temple Gault…il che ci riporta a Carrie Grethen. Un incubo nella vita di Lucy…sono tutti sulle sue tracce.
Kay competente per tutte le morti per cause innaturali della Virginia. Consulente dell’ATF e dell’FBI.
Wesley esperto di profili psicologici dell’FBI. E’ in pensione ma continua a occuparsi dei casi più violenti che necessitano delle sue super consulenze.
Lucy, che a causa di Carrie è costretta a lasciare tutto, dall’FBI, al sistema automatizzato che aveva creato, ai robot che aveva programmato, agli elicotteri che aveva imparato a pilotare.
Ora è diventata istruttore di volo. Sempre più chiusa in se stessa.
Marino del dipartimento di polizia di Richmond. All’epoca della sua conoscenza con Kay era investigatore alla Omicidi. Da quei tempi sono trascorsi undici anni di reciproche difese e rimproveri. Oggi è quasi cinquantacinquenne.
Si affiancano nella caccia Teun McGovern specializzata in incendi dolosi, è capace di scoprire in pochissimo tempo cosa ha innescato un incendio.
Il suo intervento è necessario in quanto una serie di incendi sospetti distrae l’attenzione da situazioni ben più urgenti.
..E poi tutto torna.
Si volta pagina. Mi spiace. Resto basita, dispiaciuta, provo rabbia. Caccio una lacrima.
Buone prossime letture a tutti.