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Quando i vampiri erano seri
In un paese della campagna americana c'è una casa che fa paura ai bambini e fa venire i brividi agli adulti. Per anni si limita a fare solo quello fino a quando contemporaneamente arriva in città uno scrittore seminoto e due antiquari allo stesso tempo affascinanti e inquietanti. Un cane viene trovato impalato sul cancello del cimitero. Poi un bambino scompare e il fratello muore pochi giorni dopo forse per un'anemia fulminante. Altre morti misteriose si succedono ed a queste si aggiungono la scomparsa dei cadaveri. Pochi collegano le cose, alcuni però lo fanno e decidono di agire affrontando il rischio di essere rinchiusi in manicomio. Il nemico però è duro da battere.
Vista la piega che hanno preso i film e i serial sui vampiri è piacevole rileggere un libro dove si trovano ancora i classici seguaci di Dracula. Stiamo in effetti parlando di un libro di oltre trent'anni fa quando anche gli horror erano molto diversi da adesso. Concordo con chi ha scritto la recensione prima di me: i riferimenti a Stocker sono lampanti. Però a me non hanno dato fastidio aglio. paletti di frassino e avversione verso le croci. Dopotutto i protagonisti si impegnano parecchio nello sfogliare libri horrror e manuali di magia per trovare il modo di sconfiggere il nemico. Sarebbe stato strano vederli trovare soluzioni di altro tipo.
Detto questo la trama non mi ha particolarmente entusiasmato pur trovandolo gradevole. Mi sono invece piaciute le descrizioni sia dei personaggi che delle scene. Trovo che lo stato di torpore del paese e il terrore puro nei momenti salienti del romanzo siano resi molto bene. Tutto è descritto in modo vivido e realistico, senza lasciare spazio a troppi scorrimenti di sangue inutili.