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Stile vincente non si cambia
Seconda prova letteraria di Gilly Macmillan con risultati migliori che nella prima. Lo stile dell'autrice è lo stesso del volume precedente. La storia ci viene raccontata in prima persona da alcuni dei protagonisti della vicenda. I nostri ciceroni sono Zoe: la brava ragazza, Tessa la zia comprensiva e fedifraga, Richard lo zio alcolizzato e Sam l'avvocato nonché amante della zia. Ognuno di loro ci svela un pezzo della trama, ma anche il proprio punto di vista. Spesso dello stesso avvenimento abbiamo più punti di vista, che ben amalgamati rendono il racconto più ricco e interessante.
La storia inizia con un concerto per pianoforte interrotto in modo brusco da un uomo che si mette ad urlare contro una dei due esecutori. la ragazza scappa sul retro del palco ed inizia il suo viaggio nel passato. Apprendiamo che quell'uomo è il padre di un'adolescente morta in un incidente automobilistico. Alla guida dell'auto c'era Zoe senza patente e con un tasso alcolico ben al di sopra di quello consentito. Il fatto ha portato al divorzio dei genitori e al trasferimento per la ragazza in un'altra città. Qui il passato è stato accuratamente nascosto, anche al nuovo marito e a suo figlio. Nella famiglia della "seconda occasione" non c'è posto per niente che sia meno che perfetto. Il mattino successivo però tutta questa perfezione si sgretola: sua madre viene trovata morta e da qui comincia il vero e proprio giallo. Anziché soffermarsi sulle indagini la Macmillan punta sul lato umano dei protagonisti. chi sospetta chi, chi si sente in colpa e chi ha effettivamente commesso il delitto.
Doppia sorpresa nel finale che completa un romanzo decisamente piacevole e meritevole di essere letto.