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A volte il miglio verde è così lungo...
Stephen King è un autore straordinario e se tornasse ai fasti di quel tempo in cui scrisse questo capolavoro che è "Il miglio verde", avrebbe tante altre perle meravigliose da regalarci.
"Il miglio verde" (che ha avuto un adattamento cinematografico di assoluto successo con Tom Hanks come protagonista) è stato per lo scrittore una specie di esperimento letterario, un tentativo di ritorno all'epoca dickensiana, in cui le storie venivano pubblicate spesso e volentieri sulle riviste, a puntate. Beh, non so dirvi quanto l'esperimento sia andato a buon fine sotto l'aspetto delle vendite, ma il tomo che ne è stato generato è un vero e proprio capolavoro. Scorrevole, profondo e avvincente anche se, ahinoi, profondamente triste. Inadatto ai cuori deboli, ma assolutamente da leggere per chi avrà la forza di reggere le sfaccettature di cruda realtà che ci pone davanti.
Paul Edgecombe è il capo delle guardie del cosiddetto Miglio Verde, il corridoio che dalle celle dei condannati a morte porta al destino che li attende: la sedia elettrica, meglio conosciuta come Old Sparky. Sarà lui il nostro narratore, facendoci fare la conoscenza di personaggi variegati e interessantissimi, a partire dalle guardie del penitenziario, tra i quali Percy Wetmore, personaggio tra i più negativi e odiosi del panorama letterario. Faremo la conoscenza del piccolo topolino Mr. Jingles, che diventerà compagno inseparabile di uno dei detenuti, Delacroix, formando la coppia che, almeno io, ho amato di più. Ma l'uomo che è il fulcro di questa storia e che cambierà le vite di tutti è solo uno: John Coffey.
John è un grosso uomo di colore accusato dello stupro e dell'omicidio di due bambine, ritrovato a sbraitare e piangere disperatamente coi loro corpi insanguinati tra le mani. Ci vuole poco a condannare a morte un uomo del genere, in queste condizioni. Ma John Coffey presto mostrerà di possedere un dono particolare, che farà crollare le certezze di tutti, e la sua mansuetudine non farà altro che accentuarne l'intensità.
"Il miglio verde" per il lettore è un vero e proprio viaggio tra le menti dei protagonisti, un pentolone di riflessioni ed emozioni così intense da lasciare scossi e a bocca aperta. Riflessioni sulla vita, sulla morte, sul pentimento, la colpa. Quando tra il lettore e i personaggi si creano legami profondi come tra queste pagine, è difficile che queste non nascondano un libro meraviglioso. Ho sempre avuto un debole per le storie che regalano emozioni intense, positive o negative che siano, ma credo che sia così un po' per tutti i lettori.
E allora, cosa state aspettando per leggere uno dei più grandi capolavori del Re?
"La prima mattina passò e il primo pomeriggio, poi il primo turno di lavoro. Il tempo si prende tutto, il tempo lo porta via, e alla fine c'è solo oscurità. Talvolta incontriamo altri in quell'oscurità e talvolta li perdiamo di nuovo là dentro. E' tutto quello che so, salvo che tutto questo avvenne nel 1932, quando il penitenziario statale era ancora a Cold Mountain. E anche la sedia elettrica, naturalmente."
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Non sapevo che questo libro, da cui è stato tratto un noto film, fosse di King !