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Le 1000 maschere di Amy
In questi ultimi anni in cui i cosiddetti femminicidi finiscono sempre più spesso sulle pagine dei quotidiani, le interviste ad amici e parenti delle vittime grondano frasi come "La maltrattava da anni" oppure "C'erano tutti i segnali" o ancora "Era prevedibile: primo o poi l'avrebbe uccisa". Leggendo questo romanzo mi sono venute alla mente delle frasi molto simili. Ma pensando al marito.
"L'amore bugiardo" è una vera sorpresa in questo senso, perché capovolge i ruoli tradizionali e dimostra come gli uomini non siano i soli a commettere dei gesti estremi (ed estremamente violenti) per amore; o più semplicemente per tenere accanto a se la persona amata, anche a dispetto dei suoi sentimenti.
La prima metà del romanzo ci presenta quello che appare a tutti come un classico caso di uxoricidio: un marito fedifrago stanco della vita coniugale, con problemi finanziari, ed una moglie con un'ingente assicurazione sulla vita che improvvisamente scompare. Tanto la polizia quanto l'opinione pubblica non tardano a puntare i loro sospetti su Nick, e la scrittura della Flynn, che abilmente svela i retroscena molto lentamente -quali centellinandoli-, porta anche il lettore a convincersi pian piano della colpevolezza del protagonista.
Con la seconda parte, la trama viene completamente ribaltata e, se molti personaggi continuano a sospettare di Nick, almeno noi lettori possiamo scoprire in parte la verità, capendo così che la dolce e premurosa mogliettina Amy, a cui ci siamo inevitabilmente affezionati leggendone il diario, non è mai esistita.
Con delle basi tanto inusitate la trama prospera, risultando sempre interessante ed innovativa; il finale -da molti criticato a torto per la sua frettolosità- conclude degnamente il romanzo, chiarendo le motivazioni e gli obiettivi dei protagonisti, senza snaturarli minimamente.
In effetti, a differenza di altri autori che partono da un'idea di trama e lasciano ai personaggi il compito di svilupparla, la Flynn ha elaborato una trama intricata e complessa per poi cucirci sopra dei personaggi perfetti ad interpretarla. Ciò non toglie che questi siano caratterizzati ottimamente, sia i due protagonisti sia diversi comprimari, come l'avvocato Tanner Bolt o i genitori di Amy.
Ho riscontrato ben pochi elementi negativi durante la lettura, ma purtroppo meritevoli di menzione: nei paragrafi descrittivi, specie della prima parte, si tende ad inserire dei fastidiosi intermezzi (solitamente flashback) che distolgono l'attenzione; anche il "diario" di Amy mi ha un po' indispettito per lo stile poco credibile e perché a tratti si rivolge direttamente ad un ipotetico lettore. Infine, sono rimasta molto delusa che l'autrice abbia scelto di dare più spazio a Nick e ai suoi pensieri, rispetto a quelli della vera Amy.
Trovo invece geniale lo spezzettamento del personaggio di Amy che risulta composto da una serie di maschere sovrapposte: una donna che non si lascia mai andare, non mostra mai il suo vero io, tranne forse nelle scene con Greta e Jeff. E scopriamo così che la nostra protagonista è tutt'altro che mitica.
Ho inoltre trovato estremamente congrui e realistici i pensieri della massa, di chi guarda al caso dall'esterno, e mi ci sono a più riprese riconosciuta. Ottima anche l'idea dell'editore italiano di far tradurre i capitoli POW di Nick ad un uomo e quelli di Amy ad una donna.
Altra peculiarità del testo sono le descrizioni sempre formate da tre aggettivi, ma non solo: anche molti elenchi o elementi vengono raggruppati in terzetti.
In conclusione, anche per chi come me ha già visto il film, è inevitabile rimanere incantati da questo brillante thriller.