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Buonismo e atmosfere gotiche
Dalla Transilvania all'Inghilterra e ritorno sulle tracce di colui che non muore, il morto vivente, Nosferatu, il Conte Dracula. Il giovane avvocato Jonathan Harker viene incaricato di seguire un affare di compravendita immobiliare che coinvolge un nobile transilvano intenzionato all'acquisto di una casa a Londra. Si reca quindi nella terra del suo cliente rendendosi conto ben presto di quali orribili segreti nasconde il misterioso personaggio. Da qui ha il via una sequela di strani avvenimenti che raggiungeranno l'Inghilterra, coinvolgendo anche la fidanzata di Harker, Mina, la di lei amica Lucy, i tre pretendenti di quest'ultima e il coltissimo Dottor Van Helsing, vera figura chiave del racconto. Chi si aspetta un libro "hollywoodiano" pieno di azione e colpi di scena, di suspense e di macabri avvenimenti potrebbe subire una piccola delusione. Eventi paranormali, scene horror e atmosfere gotiche caratterizzano l'incedere della narrazione, ma incidono poco su una trama vivace ma piuttosto prevedibile e nel complesso ridondante. Il romanzo è caratterizzato da una prosa molto semplice e da pochi ma ben delineati personaggi, che si alternano nella narrazione grazie all'originale tecnica usata dall'autore, che affida il racconto a pagine di diario, missive, telegrammi e ritagli di giornale, scritti ora da questo, ora da quel protagonista, sull'onda della paura, delle impressioni, dei ricordi e delle previsioni che nascono nel loro animo man mano che la vicenda prosegue. Ciò permette una visione più ampia dei fatti, anche se fondamentalmente tutti i punti di vista finiscono per convergere verso un'idea unica e un obiettivo comune. Ciò che caratterizza veramente il libro, a dispetto del genere horror, sono invece i buoni sentimenti: amore, amicizia, rispetto, lealtà, coraggio sono i veri protagonisti della storia e questo potrebbe essere un importante punto a favore dell'opera se l'autore non avesse un po' esagerato nell'enfatizzare queste virtù fino al punto da diventare melenso. I protagonisti vengono presentati tutti come campioni di virtù, esempi di moralità privi di macchie e difetti. Ciò li rende poco credibili e li priva di quel lato umano che contribuisce a creare simpatia ed empatia. Dracula invece compare personalmente solo a sprazzi durante il racconto, e la sua figura la conosciamo attraverso le parole di chi lo combatte ma fondamentalmente non lo conosce, se escludiamo le nozioni del dotto Van Helsing che vertono per lo più sulla vita, le abitudini, i punti di forza e i punti deboli dei vampiri in generale. Del Conte, della sua vita mortale, di come sia diventato "non morto", dei suoi pensieri, del suo mondo misterioso invece ci viene raccontato poco o nulla. Eppure è proprio lui il personaggio più interessante dell'opera, quello che nasconde indicibili segreti che avrebbero meritato maggiore considerazione, quello che il lettore avrebbe desiderio di conoscere nell'intimità dei suoi pensieri. Invece Stoker, pur usando il suo nome per dare il titolo al libro, lo mette in secondo piano preferendo dare spazio ad un gruppo di ricchi e viziati borghesi di cui non smette di tessere eccessive lodi, in una lotta tra il bene e il male il cui risultato non appare mai in discussione, caratterizzata da uno stucchevole eccesso di perbenismo e di buonismo.
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