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Tre simpatiche vecchiette e la tecnologia.
Dopo Mistero a Villa del Lieto Tramonto e Fuga da Villa del Lieto Tramonto la Trilogia di Helsinki di Minna Lindgren, si chiude con l’ultimo capitolo: Assalto a Villa del Lieto Tramonto.
Villa del Lieto Tramonto dopo i lavori di ristrutturazione è trasformata: un tripudio di pareti intelligenti, robot, sensori. Non vi è traccia di infermieri, né addetti alla ristorazione, solo macchine, led, vocine elettroniche. Né medici. Gli unici esseri umani presenti, oltre gli anziani, sono alcuni giovani volontari del Risveglio della fede, una organizzazione religiosa che organizza riunioni con l’unico scopo di ricevere donazioni. A Irma, Siiri e Anna-Liisa la faccenda non è chiara e, trascinate dal loro spirito investigativo, decidono di vederci più chiaro.
“Il contatto con un altro essere umano nella vita è la cosa più importante. Più passano gli anni più lo diventa.”.
In quest’ultimo capitolo della serie ritroviamo le tre arzille vecchiette alle prese con un qualcosa che sembra essere molto più grande di loro. L’età avanza, i cent’anni sono vicini eppure nonostante gli acciacchi, la lotta contro le ingiustizie e i crimini è in loro più viva che mai. Siiri è una leader, si sa destreggiare con perizia tra display touch, viaggi e tram; Irma è alle prese con un po’ di demenza che sta avanzando ed Anna-Liisa non si è ancora ripresa del tutto dalla dipartita del suo amato Onni e alterna stati d’animo e comportamenti differenti. E quindi non resta che:
“Riflettere sulla catastrofe di cui parlava Anna-Liisa e dico che potremmo far scoppiare una guerra qui a Lieto Tramonto. Su forza, cosa stiamo aspettando?”.
Temi centrali del testo sono l’abuso tecnologico e la strumentalizzazione della religione. L’autrice, in particolare e con ironia, si sofferma su come la tecnologia sia andata a sconvolgere molte vite umane, soprattutto di coloro che non l’hanno conosciuta. Non è affatto facile per una persona anziana mettere la propria vita in mano a questi aggeggi, e meno che meno si può ardire che questa vada a sostituire l’assistenza sanitaria, come invece avviene nel libro.
La seconda tematica mette in gioco fattori importanti come la persuasione e lo “sfruttamento” del timore di Dio. Qui gli anziani ospiti vengono letteralmente risucchiati da un meccanismo creato appositamente e plagiati al punto da firmare testamenti e laute donazioni che li impoveriscono totalmente, mettendo anche a grave rischio la stessa loro permanenza nella casa di riposo. Non sempre la tecnologia è sinonimo di progresso e benessere. Lo stile è ironico, divertente e assai leggero. Un bellissimo finale per una trilogia ricca di misteri, con protagoniste tre meravigliose ultranovantenni.