Dettagli Recensione
Deluso
Seguo Joe Lansdal da sempre, ho divorato i suoi libri, sentendomi sempre in "astinenza" ogni volta che ne aspetto uno. Ironico, pungente, con uno stile narrativo come pochi, intelligente. Ho adorato la saga del drive-in, quella di Leo-Hao, e tutte le storie "on the road" che sfornato. Tutti libri meravigliosi, accattivanti, anche per i bibliofili di gusti difficili. Lansdale è quell'America dei bassifondi, degli sfigati, dei derelitti che non hanno nulla da perdere. Ma ripeto, uno stile, una capacità di scrittura mai banale ma scorrevolissima. "Io sono Dot" però, a mio avviso, è un libro che non ha "sapore". Lo stile è il suo, si capisce. La seconda parte purtroppo è tirata via e sprofonda anche in qualche luogo comune. Non c'è la intelligente cattiveria di Joe. Non incide, non lascia nulla. Piacevole, ok, ma nulla di più. Soprattutto per uno come me che idolatra Lansdale e si aspetta sempre scorci divertenti e innovativi. Insomma un libro "normale" per uno scrittore che può dare molto, molto di più.