Dettagli Recensione
Quanti segreti
Una silhouette nera si staglia su uno sfondo bianco e si apre un romanzo che inizia quasi in punta di piedi direi, forse un po’ sottotono rispetto ad altre storie di questo autore che adoro. Poi però la storia cresce, ti avvolge, ti rapisce e non ti lascia più. Ti trovi di fronte ad un’indagine privata a più strati che concatena tante vite e tante sofferenze. Ed in questa catena di fatti, con ramificazioni tentacolari ed inaspettate, ci sono capitoli raccontati in prima persona, sia da protagonisti principali che da personaggi secondari, che sono vere e proprie perle per l’intensità del dolore che descrivono, come ad esempio il lungo racconto della fuga di Claire, o il modo con cui un padre racconta di aver vissuto il suo male, o il breve flash di una vita innocente spezzata, che, a modo suo, non ha mai smesso di essere viva. Una storia dal ritmo avvincente, senza dubbio, ma il suo punto di forza che lo rende un libro memorabile sono proprio queste incastonature, che danno al dolore, che fa parte della vita, un vero senso di umanità, così come davvero pochi autori sono in grado di raccontare.