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Ogni respiro è una scelta.Ogni minuto è una scelta
Che cos'è la vita di un uomo se non un susseguirsi di scelte? Basta rifletterci un attimo per rendersi conto che ogni istante della nostra vita è una conseguenza di una scelta fatta nell'istante prima.
Certo ci sono scelte quasi automatiche che governano impercettibilmente la routine quotidiana e scelte che invece hanno il potere di innescare una serie di eventi a catena spesso imprevedibili e tali da stravolgere la vita, in senso positivo o negativo.
Anche le persone che incontriamo o sfioriamo nella nostra vita, conoscerle o non conoscerle, viverle o lasciarle andare, dipende esclusivamente dalla scelta fatta in un attimo; pur non rendendocene conto, in un attimo si gioca il nostro destino e quello di chi abbiamo vicino.
E Simon è uno di quegli uomini che preferirebbe evitare le scelte troppo difficili, qualcuno potrebbe definirlo un vigliacco, uno smidollato, lui però vuole solo evitare di complicarsi troppo la vita, preferisce rinunciare a qualcosa, mettere da parte i suoi desideri, le sue ambizioni se conquistarle significa scontrarsi ed entrare in conflitto con altri.
Per questo quando la sua ex moglie cambia il programma per le vacanze natalizie e decide di mantenere i figli con lei, Simon si ritrova solo nella casa al mare del padre dove avrebbe voluto trascorrere il Natale con i figli rinunciando anche alla vicinanza di Kristina, la sua nuova compagna, che già aveva accettato a malincuore l'intenzione di Simon di non presentarla ai suoi figli.
E ha ragione Kristina quando gli rinfaccia la sua pusillanimità e adesso ne paga le conseguenze: pur di non contraddire la ex moglie Simon si ritrova solo, a pochi giorni dal Natale, senza figli e senza Kristina, in una casa lungo la costa francese che di certo non offre molte attrattive nel periodo invernale, freddo e piovoso.
Simon è consapevole di tutto cìò, avverte forte il desiderio di cambiare, sin da giovane quando subiva silenziosamente e passivamente la prepotenza e l'arroganza del padre; ma in tanti anni non è mai riuscito a dare una svolta alla sua vita che probabilmente si sarebbe trascinata inerte per molto tempo ancora se quel giorno, passeggiando lungo la spiaggia, non avesse incontrato Nathalie.
Una ragazza giovane, poco più che ventenne, dall'aspetto trasandato ed apparentemente denutrita per quanto era magra; stava discutendo col guardiano di un appartamento sulla costa che l'aveva scoperta al suo interno e temeva fosse una ladra.
Lei invece cercava solo un rifugio, era spaventata, tremava per il freddo e la fame, e non voleva aiuto dalla polizia.
Simon intuisce che c'è qualcosa di strano in quella ragazza ma è troppo scossa e debole per parlarne, sembrava quasi sul punto di svenire.
Perciò decide di ospitarla almeno per quella notte, non può abbandonarla lì sulla spiaggia nè tanto meno può consegnarla alla polizia per quanto mostra di esserne terrorizzata.
Ecco la scelta decisiva, il bivio che porta la vita di Simon su una strada che non avrebbe mai immaginato di poter percorrere: se non avesse ceduto alla richiesta di aiuto di Nathalie e avesse seguito il suo istinto che lo avvertiva del pericolo imminente, non si sarebbe trovato invischiato in una vicenda intrisa di brutali omicidi, una scia di sangue che sembrava allargarsi a macchia d'olio e che prima o poi avrebbe coinvolto anche lui e Nathalie.
Charlotte Link, autrice di spicco in Germania, ci regala un thriller dal ritmo serrato con una trama che s'inerpica intorno alla vicenda di Nathalie come un ramo di vite intorno ad un traliccio, crescendo di intensità ed arricchendosi progressivamente di nuovi personaggi e storie dai risvolti drammatici, storie di povertà, sfruttamento, disagio e malessere psicologico: storie di vita nate da scelte decisive, cruciali e purtroppo sbagliate.
Tutto scritto in modo scorrevole ma non superficiale, nessun dettaglio viene lasciato al caso soprattutto nel delineare il profilo e la personalità dei vari personaggi.
Piuttosto vorrei criticare il soffietto editoriale in quarta di copertina: 'La scelta decisiva non ha una parola di troppo' (Bild am Sonntag).
Ecco, forse l'unico difetto del romanzo sono proprio le parole di troppo: spesso uno stesso concetto viene inutilmente ribadito più volte tanto da risultare quasi snervante.
Nel complesso, però, l'autrice riesce a mascherare questa imperfezione con la fluidità della sua penna.
"Il presente non sta fermo, avanza ogni secondo. La loro vita invece non lo avrebbe fatto. Era congelata. Nel terrore. Nell'incertezza. Nell'attesa. Ma anche nella speranza. Era questo che li avrebbe tenuti in vita: la speranza. Forse ingannevole, forse perfida. Ma era l'unica cosa che avevano."
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Ammiro Lalla Romano, che ambiva mettere una pagina in una riga, e quella riga in una parola. Il suo stile è pertanto ammirevole : non per niente la considero la più grande fra gli scrittori italiani della seconda metà del '900.