Dettagli Recensione
Vivere è il nostro primo insegnamento
Ho trovato molto indovinato il paragone tra la nave e la scuola. Di come navigare significhi vivere, il che non è limitato al solo studio ma al rapportarsi con ogni componente del micro-cosmo scolastico.
L'autrice dimostra come sia possibili naufragare e come arroganza, bigottismo e l'ignoranza degli adulti possano spingere i ragazzi da provetti marinai a pirati, assumendo sempre più il ruolo di bulli o di vittime. Non solo gli alunni ma anche alcuni insegnanti sono vittime. I tempi sono cambiati e con esso gli insegnamenti e chi non si adegua annega buttato giù dal ponte.
Il romanzo è affrontato con la delicatezza a cui l'autrice ci ha abituato, anche se nella parte centrale la trama si arena un po', come se la Harris faticasse a svilupparla nel passare alla fase successiva del racconto.
L'argomento dell'omosessualità è ancora molto delicato da affrontare appieno senza il rischio di cadere nell'equivoco o nell'offesa. I tempi passano ed i problemi si spostano: bianchi, neri, ricchi, poveri, ladri, furbetti, omofobici, omosessuali. Se l'impegno che mette l'uomo ad etichettarsi, fosse orientato al comprendersi a vicenda, forse avremmo una nave più grande in cui c'è spazio per tutti.