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IL CANTO DELLA DOLCE MORTE
Avendo letto ormai quasi tutti i libri di Palahniuk, Ninna Nanna non è stata una grande novità come stile di scrittura e contenuti. L'autore ha un modo tutto suo di esporre le sue storie ciniche e critiche nei confronti della società moderna che ti colpisce e ti tiene incollato alle pagine come mi è successo con tanti altri suoi scritti.
Questo romanzo in particolare mi ha preso meno e non mi ha trasmesso quello che magari libri come Invisible Monster e Rabbia mi hanno dato, quindi non mi sento di dire che mi sia piaciuto particolarmente, sebbene la storia sia intrigante.
Un canto mortale in mano a gente comune e le conseguenze che ne derivano:abuso di potere, paura di farne uso , ambizione alla sovranità, ideali di falsa profondità e tutto quello che ci va dietro.
Palahniuk non sconta niente all'uomo moderno e un'ipotesi di società come quella descritta ipoteticamente dal protagonista (riferendosi ad una conoscenza da parte di tutta la popolazione del canto della dolce morte) è davvero inquietante.