Dettagli Recensione
Solidarietà
Mare aperto, orizzonte sgombro, una rotta da seguire e sempre un porto dove sbarcare e da cui subito ripartire. Donne dai mille colori da vivere e lasciare, lontano da tutti, in mezzo al mare per sentirsi vivi. Questo è quello che ama un marinaio, ma cosa succede se “Proprio un giorno senza futuro, pensò Diamantis. Non osava dirsi che quel giorno era come tutti gli altri. Cinque mesi. Già cinque mesi che i marinai dell’Aldébaran erano lì. Attraccati, relegati laggiù, in fondo ai sei chilometri della diga del Largo. Lontani da tutto. Senza niente da fare. E senza un soldo”, a quel punto diventa un marinaio perduto.
Izzo come suo solito ci porta nella sua Marsiglia e ci racconta la sua paura per l’avvenire del Mediterraneo. Malinconico come suo solito, sono molti i protagonisti di questa storia. Ognuno con il suo bagaglio di disavventure ma tutti con la voglia di andare avanti anche se il rischio di perdersi è dietro l’angolo.
Sono molti gli argomenti che tocca l’autore, si parla come sempre di prostituzione, emarginazione, culture che si intrecciano, miti e leggende e scelte di vita tutte viste da angolazioni diverse.
Ma quello che mi è arrivato direttamente al cuore è il motivo per cui Izzo ha scelto questo argomento.
L’autore è venuto a mancare nel 2000, nel 1997 raccontava questo: “Il dramma sempre più frequente vissuto da tanti marinai in tanti porti francesi. Da Marsiglia a Rouen, numerosi cargo sono ancora oggi bloccati. Gli equipaggi, spesso stranieri, vivono a bordo in condizioni difficilissime, nonostante un’immancabile solidarietà. Ci tenevo a rendere omaggio al loro coraggio e alla loro pazienza”.
Quello che può spaventare di quest’autore è la disperazione che si legge fra le righe e l’ingiustizia della vita che Izzo non si fa remore di mostrare. Nonostante tutto questo, non posso fare a meno di consigliarlo, Izzo sta diventando uno dei miei autori preferiti, e dopo aver letto la trilogia su Montale anche questo romanzo non mi ha deluso anzi...
Buona lettura!!!