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Abbiamo sempre vissuto nel castello
 
Abbiamo sempre vissuto nel castello 2017-01-04 11:48:25 Sordelli
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Sordelli Opinione inserita da Sordelli    04 Gennaio, 2017
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Lieve e penetrante

Merricat e Constance vivono felici nella loro villa di famiglia, con lo zio invalido; il loro isolamento volontario dal resto del mondo ha consentito loro di costruirsi una vita felice basata su piccoli gesti e abitudini quotidiane. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro tranquillità, se non fosse che anni addietro i genitori delle due sorelle, il fratellino e la zia sono morti avvelenati in quella stessa sala da pranzo a cui continuano a sedere loro ogni giorno. La sorella maggiore, Constance, è stata a lungo indagata, ma poi prosciolta; tuttavia "il paese è piccolo e la gente mormora" e quando Merricat si avventura settimanalmente a fare acquisti, per le viuzze è oggetto di occhiatine malevole e scherno. Ad ogni modo, questa è una spiacevole incombenza che Merricat affronta con coraggio, per sè e per la sorella, che non si affaccia nel mondo esterno dal giorno in cui venne prosciolta al processo.
Tutto sembra procedere sempre allo stesso modo, ma un giorno la loro quieta routine viene sconvolta da un inatteso e sgradevole arrivo. E nulla sarà più come prima.

Una cara amica mi ha regalato questo libro "al buio", nel senso che era incartato e sulla carta era scritta, a mano, una citazione che l'ha colpita e le ha fatto pensare a me; effettivamente la scelta di questo libro, seppur quasi inconsapevole, è stata azzeccatissima. Sin da subito mi sono sentita catturata dallo stile pungente e frizzante della Jackson, che ci trascina dentro una storia già iniziata tempo addietro e ad una routine ben consolidata negli anni. Tuttavia il lettore non si sente un estraneo, ma viene coinvolto da ciò che Merricat racconta, con una sottile ironia e follia, che fa sorridere ed inquieta allo stesso tempo. E sono proprio l'ironia e l'inquietudine ad accompagnare il lettore lungo tutto lo snodarsi della vicenda; questi due elementi, così ben dosati, accrescono un malessere quasi impalpabile ma presente, quasi come uno sfondo sfocato. La Jackson riesce a raccontare di un Male non estremo, ma folle per quanto ordinario, sottolineando con estrema chiarezza quanto in ogni essere umano esso sia predente e come possa sfociare nei modi più impensabili. Non c'è bisogno di credere ad una Male oscuro, presenze demoniache o chissà che altro, poichè il Male che fa più paura e che dobbiamo più temere è proprio dentro di noi.
Ho adorato questa lettura che, proprio per la sua scorrevolezza, è scivolata via troppo velocemente!
Non riesco a pensare a qualcuno a cui possa non piacere questa lettura, che è sì un po' pazzerella, ma anche dolce, piacevole e ricca di un affetto malato eppure molto vero.

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Rollo Tommasi
04 Gennaio, 2017
Ultimo aggiornamento:
04 Gennaio, 2017
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In effetti, la trama sembra stimolante.
Confermo che una nota catena di negozi ha adottato questa iniziativa dei libri "al buio", in coincidenza con le feste, per quanto ne so. Lo scorso 23 dicembre non vi ho aderito solo perché questi "pacchi-sorpresa" erano alla cassa, dove ero arrivato già con due libri tra le mani...
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