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Thriller visto da un'altra angolazione
Rachel. madre divorziata, che accetta con qualche difficoltà questo suo status porta il figlio e il cane a fare una gita domenicale. Lascia che il piccolo Ben la preceda qualche metro per raggiungere l'altalena. E... non lo trova più. Da qui partono le ricerche, dapprima aiutata dagli altri escursionisti, poi dalla polizia. Parte anche il circo mediatico, con la televisione, ma soprattutto i social che trovano subito il mostro da inseguire con le torce infuocate. Si tratta della madre, che travolta dall'angoscia non segue i consigli degli esperti e mostra al mondo tutto il dolore che la sta straziando.
Giallo scritto in modo originale, perchè si svolge alternando i racconti della madre e quelli di uno degli investigatri. I due ci danno un quadro delle indagini e dei personaggi che che le svolgono, ma ci raccontano soprattutto gli stati d'animo dei due protagonisti. Le paure di trovare il bambino troppo tardi, le delusioni, i sospetti inconfessati. Di questo volume mi è piaciuto lo stile, la capacità di entrare dentro la testa delle persone e l'originalità nel modo di strutturarlo. Inoltre è molto attuale la scelta di dare un posto di rilievo ai social, che hanno decisamente modificato il concetto di informazione. Perchè ho dato solo due alla trama? Perchè un finale del genere io l'ho già visto in qualche telefilm, che non era la trasposizione cinematografica di questo romanzo. Inoltre trovo che per definirlo un thriller avrebbe dovuto esserci qualche brivido in più e forse la soluzione finale avrebbe dovuto esere meno fortuita.
Rimane comunque un libro che ho letto con piacere e un buon esordio per una neoscrittrice.