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Chiaroscuro e tenebrismo
Da profano di storia dell'arte mi sto affezionando alla figura di Caravaggio, infatti è passato meno di un anno da quando ho letto "Il quadro segreto di Caravaggio" di Francesco Fioretti, che analizza molto bene Caravaggio dal punto di vista artistico.
La vita rocambolesca di Caravaggio si presta bene al genere thriller.
Il romanzo ha un buon ritmo ma non abbastanza veloce, infatti in alcuni punti alcuni dialoghi sembrano inutilmente ripetitivi e smorzano la regolarità della dinamica.
Gli omicidi sono un po' macabri com'è giusto che sia per gli amanti del genere.
Alex Connor è maestro nel nascondere gli indizi ed ogni tentativo di provare a risolvere il caso, prima che l'autore lo decida, è futile. E' sufficiente lasciarsi trasportare dalla lettura ed attendere il naturale avvicendarsi degli eventi.
Dal punto di vista dei contenuti non lo considererei proprio un thriller storico in quanto è quasi esclusivamente ambientato ai giorni nostri a meno di qualche riferimento sporadico a Caravaggio. Tra l'altro l'artista non è approfondito adeguatamente ne come ambientazione storica ne artistica.
Concordo con il dissidio comune ad accostare il romanzo al Codice da Vinci e Il nome della rosa. Ogni romanzo è a se e preferisco lasciare al marketing questo tipo di considerazioni.
In generale in ogni lettura, tra romanzo e lettore, si crea una certa alchimia che può rendere la lettura piacevole, meno piacevole e magica se l'autore riesce a scaraventarci nel suo mondo.
In questo caso non c'è stata alcuna magia.