Dettagli Recensione
le parole mentono
In questo libro, con la grande maestria che le appartiene, Agatha Christie mette i classici ingredienti di un giallo: qualche cadavere, una casa isolata, crea un gruppetto di sospettati con alibi più o meno credibili e l'immancabile figura di un detective sopra le righe, in questo caso il famoso Hercule Poirot.
Scritto in forma di racconto in prima persona dal medico di paese, il dottor Sheppard ci introduce gradualmente la situazione e i vari personaggi portandoci a sospettare di ognuno di essi: sarà stato il cameriere ricattato? sarà stato il figlio adottivo? ogni qualvolta ci iniziamo a fare un'idea, questa viene subito distrutta dal grande "fiuto" di Poirot.
Il libro contiene alcuni colpi di scena che, in realtà, non mi hanno lasciato veramente sorpreso ma, nell'ultimo grande colpo di scena, ho capito come questi più piccoli fossero soltanto di preparazione per il gran finale, cosa che solo i grandi maestri sanno fare.
Il libro gioca molto con la psicologia umana con il quale Poirot porta avanti il caso e sfrutta le varie psicologie dei personaggi. La narrazione in prima persona ci avvolge nella storia come se, quasi, ne facessimo parte anche noi, sfruttando i nostri sensi di colpa.
Ma la cosa particola di questo libro è il modo in cui la scrittrice "inganna" il lettore. Siamo portati a credere in quello che scrive lei,perché questo è il suo "gioco". Il suo personaggio sa tutto quello che sappiamo noi del caso, eppure soltanto lui è in grado di scoprire la soluzione; è come se la Christie giocasse con noi, come se ci sfidasse a risolvere noi l'enigma, a capire le sottigliezze delle parole, tutto ciò in maniera più o meno sleale.
Non voglio aggiungere altro, vi invito solo a scoprire questo capolavoro del genere di poco più di 200 pagine, quindi una lettura piacevole e scorrevole.