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Non solo maghetti
Premetto che non avrei letto questo romanzo se avessi capito prima che Galbraith e la mamma di Harry Potter sono la stessa persona. Sì, lo ammetto, ho dei pregiudizi e non sono un'appassionata del maghetto più famoso dell'editoria. Comunque, grazie alla mia ignoranza ho scoperto un'autrice ed un libro che mi sono piaciuti. Chissà che non decida di dare un'occhiata anche ad Harry.
Veniamo al libro in questione. Il protagonista è un detective privato, ex militare con una protesi ad un gamba, cacciato di casa dalla fidanzata, pieno di debiti ed a corto di clienti. Gli capitano un colpo di fortuna e qualcosa di strano. Il primo è l'arrivo di Robin. una segretaria mandata da un'agenzia di lavoro interinale con capacitò decisamente al di sopra di quelle a cui Strike è abituato. La seconda è l'arrivo nel suo scalcinato ufficio di un avvocato di successo che gli chiede di indagare sulla morte della sorella. Si tratta di Lula una modella che secondo la polizia si è suicidata gettandosi da una finestra. Il fratello ritiene invece che le indagini siano state troppo affrettate. Strike accetta il caso e con metodo, calma fortuna e perspicacia porta a termine il suo lavoro anche se in modo diverso da quello che il cliente avrebbe voluto. Mi sarei risparmiata l'epilogo: scontato e banale, ma capisco la necessità di preparare il terreno agli episodi successivi. Dopotutto parliamo di una scrittrice seriale.
In questo romanzo inutile cercare azione, suspance o colpi di scena clamorosi. Ha comunque la capacità di catturare il lettore, è credible e gradevole da leggere. Stridente, ma interessante la descrizione dei vari mondi che si incrociano nei quartieri di Londra. Realistica l'equa distribuzione di vizi e di virtù tra i vari strati sociali