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Paradise Sky in Hell's Land
Non so voi, ma quando leggo un romanzo la mia più grande gioia è quando questo ultimo riesce ad immergermi nella realtà e nelle vicende che racconta.
"Paradise sky" riesce in questa impresa che ormai è sempre più rara, soprattutto nei libri moderni.
Joe R. Lansdale mi hai davvero stupito, portandomi a considerare seriamente la lettura delle sue altre opere "western". Si è dimostrato un autore estremamente poliedrico, in grado di coinvolgere il lettore e fargli "sentire" la storia, oltre che i personaggi.
Il mondo del Lontano Ovest è già spietato di per sé, e lo è ancor di più se ti ritrovi a nascere con la pelle di colore diverso.
L'abolizione della schiavitù non ha cambiato molto, perché l'uomo è un animale ottuso.
Lo sa bene il giovane Willie, che a causa del colore della sua pelle e di uno sguardo leggermente esitante sulle curve di una donna bianca, si ritroverà a soffrire le pene peggiori che possano capitare a un uomo, a vivere un'avventura fatta di sofferenze e difficoltà. Certo, incontrerà alcuni uomini buoni, ma perlopiù si troverà di fronte gente violenta e priva di scrupoli, che lo vorrà morto per motivi che è anche difficile spiegare, forse perché sono privi di una reale consistenza e aventi uno stupido denominatore comune: quella pelle nera.
Eppure Willie, che poi cambierà il suo nome in Nat Love e infine se lo ritroverà cambiato grazie alle sue imprese in Deadwood Dick, riuscirà a cavar fuori qualcosa di buono anche da questa lunga e sfortunata serie di eventi. Ma ci riuscirà soltanto grazie al suo cuore e alla sua perseveranza.
Se sai meritarli, amore e amicizia sapranno trovarti anche nel violento e selvaggio West. E voi, vi ritroverete a osservare questa realtà con gli occhi del povero Nat, che a differenza vostra, a tutto questo dovrà trovare il modo di sopravvivere.
"Più pensavo all'orologio, più mi convincevo che Dio non fosse così amorevole. Era come un grande orologiaio: noi eravamo gli ingranaggi del suo orologio, e la terra in cui viviamo ne era la superficie scivolosa. Finito di costruirlo, e dopo averlo caricato, si è seduto e ha detto: Bene, buona fortuna, il mio compito finisce qui."
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