Dettagli Recensione
L'uomo più sfigato del pianeta
*Attenzione Spoiler*
Per una volta posso dire di apprezzare maggiormente il titolo italiano rispetto a quello originale "The ex"
L’ex, l’incubo di ogni donna. Avrei pensato alla classica storiella d’amore mai sopito, con finale alla vissero felici e contenti.
Grazie al cielo no. No.
Olivia Randall è una donna con gli attributi. Avvocato eccezionale, poco più che quarantenne, vestiti impeccabili e baby boy gnocco.
La sua vita scorre tra una stoccata giudiziaria e l’altra fino a che riceve una telefonata. E’ la figlia di Jack, il ragazzo che stava per sposare ai tempi dell’università, aka l’uomo più sfigato del pianeta.
Jack è il classico secchione della porta accanto che ama la sua migliore amica ma lei è troppo, ehm diciamo emancipata, per degnarlo anche solo di uno sguardo.
Poi un giorno, dopo anni di pomeriggi passati a canticchiare orribili canzoncine al campus universitario, lui si mette con una e allora Olivia non ci sta e se lo prende lei.
Ma si sa, la regola dell’amico non sbaglia mai.
Jack è destinato ad essere cervo a primavera forever.
Olivia lo tradisce con il fratello di Jack che poi la stessa sera muore in un incidente automobilistico.
Quindi il nostro Jack, che già era orfano di madre e di padre, rimane solo al mondo. Senza famiglia e senza fidanzata. A si perché di li a poche settimane i due si dovevano anche sposare.
Si deprime, come è ovvio, e finisce in una clinica psichiatrica.
Esce si sposa e mette su famiglia.
Un giorno la moglie viene brutalmente assassinata da un ragazzino squilibrato.
Dulcis in fundo, un bel giorno Jack viene accusato di aver ucciso tre persone in un parco.
Poi basta?
Devo fermarmi per non svelare tutto il resto ma poi vorrei riparlarne, magari nei commenti.
Io non posso dire che il libro in se non mi sia piaciuto, perché è scritto in maniera ineccepibile, davvero avvincente e l’ho spolpato in neanche due giorni, ma il fatto è che la iella di Jack toglie patos alla vicenda.
Olivia catalizza tutta l’attenzione come è giusto che sia ma non lascia spazio per altri perché gli altri al passo non ci sanno stare.
I personaggi di contorno sono a dir poco ridicoli.
La migliore amica lesbica multimilionaria acida e iperprotettiva fa acqua da tutte le parti.
La figlia è odiosa e inquietante al tempo stesso.
Il boy toy, baby boy, toy boy o come lo si voglia chiamare non c’entra assolutamente niente di niente e non attribuisce spessore ad Olivia, anzi stona alla grandissima.
Ma la cosa frustrante è che già a pag. 10 avevo capito chi era l’assassino.
Eppure io lo consiglierei, è una bella lettura, vale la pena e probabilmente leggero altro made in Alafair Burke
Però a me Jack fa pena.