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Il libro dei Baltimore
 
Il libro dei Baltimore 2016-10-10 12:14:01 Vita93
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    10 Ottobre, 2016
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La Tragedia

Sono passati quattro anni dai fatti del precedente romanzo, “La verità sul caso Harry Quebert”, in cui Marcus Goldman, astro nascente della letteratura americana, si era scoperto detective improvvisato in un caso di omicidio che aveva coinvolto un suo professore universitario nonché maestro di vita.
Joel Dicker rispolvera il personaggio principale del fortunato esordio che lo ha fatto conoscere al grande pubblico e anche stavolta, ne “Il libro dei Baltimore”, emerge la figura del protagonista-scrittore capace di portare alla luce vecchie verità e segreti inconfessabili, in una sorta di catarsi liberatoria.

Al centro della lente di ingrandimento c’è una grande famiglia, quella dei Goldman.
Ci sono i Goldman di Montclair, nel New Jersey, di cui fanno parte Marcus e i propri genitori. Una tranquilla famiglia della classe media.
E poi i Goldman di Baltimore, capitanati dallo zio avvocato, dalla zia dottoressa e dai cugini di Marcus, Hillel e Woody. Quattro elementi che sembrano appartenere ad un’altra specie. Disinvolti, venerati, facoltosi.
La vicenda narrata inizia nel 2004, quando lo zio Saul chiama Marcus pregandolo di recarsi urgentemente a Baltimore. Manca un mese alla cosiddetta “Tragedia”.
Otto anni dopo, nel 2012, Marcus decide di raccontare la storia della propria famiglia tra gli anni dell’infanzia, dell’adolescenza e delle vacanze trascorse con i cugini nelle numerose e sfarzose residenze dei Goldman di Baltimore. Fino al giorno della “Tragedia”.

Il romanzo ha molti punti di contatto con la precedente opera. Innanzitutto il medesimo e collaudato espediente che divide la narrazione tra passato e presente, come in un gioco a livelli in cui per muoversi verso le tappe successive, verso il futuro, è necessario aver completato i passaggi precedenti.
Rimane, come già anticipato, la figura dello scrittore che indaga e scopre la verità. Cambia totalmente la materia di analisi. Il primo romanzo, un giallo in piena regola, affrontava la risoluzione di un omicidio. Questo romanzo non è un poliziesco, ma una saga familiare lunga più di venti anni.

Ad una buona prosa e una capacità indubbia di intrattenere il lettore si contrappongono dialoghi non sempre all’altezza, esageratamente carichi di emozioni e sentimenti forzati o pronunciati da personaggi vagamente stereotipati. Difetti che, in minor parte, affliggevano anche “La verità sul caso Harry Quebert”.
Che un ramo familiare, i Goldman di Baltimore, sia composto da un famoso avvocato, da una stimata dottoressa, da un ragazzino che a dieci anni tiene testa a presidi scolastici e insegnanti dimostrando profonde conoscenze storiche e politiche, dall’altro figlio dotato di un fisico tale da poter eccellere in qualsiasi sport, i quali vanno ad aggiungersi ad un cugino divenuto scrittore affermato e ad una celebre cantante, mi è parso fin troppo eccessivo. Inoltre le tematiche affrontate sono talmente tante che il testo, in alcuni punti, finisce per ricordare una soap opera pomeridiana.

Al netto di questi evidenti limiti, e di un intreccio meno interessante e accattivante del precedente, il romanzo raggiunge una risicata sufficienza parlando della bellezza fragile dell’adolescenza, di quelle promesse di tenera fedeltà che facciamo da ragazzini e che poi a volte scopriamo di non poter mantenere, dei mali che si possono annidare nelle famiglie quando l’invidia e i sotterfugi prendono il sopravvento. E se ho letto quasi 600 pagine in pochi giorni, evidentemente il libro non manca di scorrevolezza e buona gestione del ritmo narrativo.

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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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Bella recensione Iacopo. "La verità sul caso Harry Quebert" è stato un libro che ho apprezzato, non è facile per un "giovane" scrittore mantenere "alte" le vendite e replicarsi. Quello che sicuramente è un suo merito è quello di far "divorare" moltissime pagine (al lettore) in breve tempo, le lacune le hai ben evidenziate te.
Federica
In risposta ad un precedente commento
Vita93
11 Ottobre, 2016
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Grazie Federica, in poche righe hai riassunto perfettamente il mio pensiero su questo giovane autore in parte ancora acerbo ma dal sicuro avvenire.
Matelda
19 Ottobre, 2016
Ultimo aggiornamento:
19 Ottobre, 2016
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Ottima e puntuale recensione ,grazie ! Le forti riserve che avevo avanzato in merito al precedente libro , sono comunque aumentate . Quindi ...

23 Ottobre, 2016
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Condivido il commento ho trovato molte situazioni francamente eccessive e alcuni passaggi forzati, però è una scrittura che ti cattura e fa in modo che anche se il racconto porta a un finale prevedibile non riesci a smettere di leggere. Le pagine sono tante ma volano (6 giorni sono tanti).

21 Mag, 2017
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Lettura accattivante, la giovane età dell'autore e i suoi difetti da inesperienza sono perdonabili vista la curiosità che invoglia il lettore a divorare la gran massa di pagine. A me ha suscitato emozioni e aspettative, mi è parso comunque un romanzo più maturo e meglio rifinito del precedente.
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