Dettagli Recensione
L'escluso
Mentre la pioggia picchietta sul vetro la temperatura esterna scende, il calore della stufa diviene ancora piu’ intenso, piu’ piacevole. La stanza e’ gremita di vecchi volumi impilati fino al soffitto, nella casa dove l’avvocato Loursat si ritira con l’ennesima bottiglia. Disinteressato, apatico verso ogni interferenza da quando tanti anni prima la moglie lo lascio’ solo con la figlioletta di un paio d’anni.
Come una pietra gettata nel piu’ placido dei laghi, cosi’ uno sparo smuove l’uomo dal letargo e un formicolio lentamente lo riporta alla’ curiosita’.
Di certo non tra i miei preferiti , il romanzo vacilla su una trama pericolosamente vacua in un contesto noir dichiarato ma abbastanza latitante. Cio’ detto, come puo’ succedere nel filone di Maigret, quello che entusiasma e’ la capacita’ di Simenon di ritrarre. Ecco allora che il taglio psicologico inferto dall'autore e’ netto, con leggerezza e lucidita’ mette a nudo ogni singolo personaggio rendendo attori e comparse il punto di forza del libro.
La giugolare dirotta nel plasma delle atmosfere cupezza e malinconia , cosi’ palpabili ed intense, perfette spose velate d’ombra per ogni sipario di cronaca nera.
E quel vetro freddo del bistrot, rigato dalla pioggia, rivela il volto di un uomo dignitoso e solo , solo accanto ad un bicchiere di vino di Borgogna.
Buona lettura.