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Il cadavere scomparso
Come molti sanno, Agatha Christie ha ideato due protagonisti memorabili di quasi tutti i suoi romanzi gialli, il misogino Hercule Poirot e l’anziana Miss Marple. Le mie preferenze vanno a quest’ultima,più plausibile del primo, ma sempre legata alla ferrea logica dell’autore secondo la quale alla soluzione di qualsiasi delitto si arriva per gradi, come in puzzle che si viene a formare facendo combaciare perfettamente un pezzo dopo l’altro. E così, anche in Istantanea di un delitto, scritto nel 1957, figura l’acume di miss Marple; l’inizio è brevemente convenzionale, con la signora McGillicuddy che in prossimità del Natale, oberata da pacchi e pacchetti e, nonostante l’aiuto di un facchino, si avvia con difficoltà in stazione verso il marciapiedi da cui partirà il suo treno, diretto in Scozia, dove andrà a far visita alla sua amica Miss Marple. Partito il convoglio, la signora assisterà a un delitto su un treno che passa accanto al suo nella stessa direzione. Ovviamente, di ciò sarà resa edotta la polizia, che però non le crede, perché non si trova il cadavere. É inutile che aggiunga che le verrà in aiuto l’amica Miss Marple e che alla fine l’enigma verrà risolto e l’omicida verrà scoperto grazie a uno stratagemma.
Se devo essere sincero, i gialli della Christie mi piacevano di più in giovane età, mentre ora, rileggendoli, provo un tiepido gradimento, un po’ per quel modo di scrivere compassato e formale, tipicamente british, un po’ perché, se lo svolgimento della trama è ineccepibile, mancano alcune caratteristiche che mi interessano molto e che invece posso trovare nei romanzi di Simenon.
Infatti, se la descrizione dei luoghi è ben realizzata e se anche l’atmosfera è sapientemente ricreata, l’analisi psicologica dei personaggi è sovente superficiale, raramente va in fondo, così che finiscono con lo sfuggire le autentiche motivazioni di un reato e si viene a valutare con indifferenza chi l’ha commesso, quasi che lo stesso fosse un anonimo che esce dall’ombra senza che alla fine sia possibile comprendere completamente il suo comportamento. É per me una lacuna, poiché non si aggiunge altro alla semplice piacevolezza della lettura. Insomma, arrivati all’ultima pagina, resta ben poco dentro e si ha la convinzione che l’opera possa costituire solo un gradevole passatempo.
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Nel confronto Agatha Christie / Simenon, riscontro un po' le differenze che, in opere di più alto livello, vi sono fra la letteratura inglese e quella francese.