Dettagli Recensione

 
I lupi del Calla. La torre nera
 
I lupi del Calla. La torre nera 2016-08-31 13:09:59 Anna_Reads
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Anna_Reads Opinione inserita da Anna_Reads    31 Agosto, 2016
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Strade per ogni dove.

La prima riga di questo libro è una citazione da I Magnifici Sette (“Mister, noi trattiamo il piombo.”), abbiamo poi la nostra amata Shirley Jackson, Harry Potter (!) e nientepopodimenoche John Steinbeck e Sherlock Holmes.
Ottime premesse, almeno per me.
Dopo i due libri “decameron” un altro western, questa volta in tempo reale e non in flashback. Una piccola comunità chiede aiuto al ka-tet di Roland per essere dispensata da antico quanto sanguinario tributo.
I Magnifici Sette, si diceva, (il Minotauro etc etc…).
Troviamo una vecchia conoscenza Kinghiana: niente meno che Padre Callahan, direttamente dalle Notti di Salem.
Il prete, per qualche motivo, è in possesso di un oggetto molto pericoloso, ma estremamente utile alla complicata missione del gruppo del pistolero.
Missione resa ancora più difficile dalla gravidanza di Susannah, che – come avevamo intuito – tutto è, ma non “normale”.
Non voglio raccontare di più perché la storia è da leggere e se King si prende 600 pagine per raccontarla, un motivo c’è.
[E per inciso, per i lamentosi, che il libro è troppo lungo e i “Lupi” arrivano solo alla fine… Ma che fretta avete? Dovete prendere il treno? Se riuscite a togliere una pagina senza perdere qualcosa di bello, provateci.
Tanti auguri.]
In questo libro non abbiamo “solo” la storia dei Lupi, della comunità del Calla e di Padre Callahan, ma abbiamo tutti i personaggi del ka-tet che evolvono e in un certo senso cambiano.
Nessuno escluso.
A partire da Roland che scopre che il suo tempo è – ulteriormente – contato, riscopre il piacere di essere l’uomo di una donna e – forse – ha qualcosa più di un’intuizione del futuro che li attende. Susannah deve fare i conti con una nuova Detta, ma ben più pericolosa (e le parti in cui Mia/Susannah va a nutrirsi… son spettacolari). Devo ammettere che fin qui non ho nutrito un grande affetto per Susannah; temo che sia una questione linguistica, forse aggravata dalla traduzione, ma quel suo vezzo di aggiungere “zuccherino” e “dolcezza” in qualunque frase, a chiunque la rivolgesse mi ha indisposto non poco.
Qui invece, e ancor più nel libro successivo, senza zuccherini e dolcezze si è fatta apprezzare. E molto. Ma ne riparliamo.
Jake impara ad affinare il suo “tocco” ed affronta una gioia adolescenziale ed un enorme dolore che lo lascia molto indurito.
Eddie – un po’ in ombra, forse, o sarà che mi piace tanto e lo vorrei di più? – rimane sempre l’anima narrante ed osservante del gruppo, ma trova un inaspettato specchio in padre Callahan.
E infine cambia il gruppo stesso, che deve fare i conti con la paura, le bugie, il tempo che scorre in modo irrazionale…
Al solito King è uomo di intuizioni geniali, di quei piccoli “scarti” della realtà in cui apre brecce e crea mondi, magari con l’aiuto di un piatto affilato lanciato a dovere.
Al termine del sesto libro è venuta (un po’) meno la sorpresa e lo stordimento emotivo che avevano caratterizzato la Chiamata e le Terre Desolate. Ma solo perché quasi si comincia a farci l’abitudine. Sua Maestà tiene botta egregiamente e per me i Lupi stanno nel gruppetto dei preferiti.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
70
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Mi hai fatto venire voglia di leggere i fantasy di King. Cosa mi consigli? Però vorrei qualcosa poco horror.
In risposta ad un precedente commento
Anna_Reads
01 Settembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Mario e grazie!
Non sono un'espertona di King, lo sto scoprendo anch'io.
Quello che ho letto finora non era "horror" in senso stretto... come la sua "maestra" Shirley Jackson, King spesso tratteggia un horror molto mentale e orribilmente umano.
Il ciclo della Torre Nera è un wester/epico con qualche nota horror, ma forse 8 volumi, per cominciare, sono un po' impegnativi.
Prova ad "assaggiare" "Misery non deve morire" e "Dolores Claiborne" niente spettri, lupi mannari e vampiri, ma opere - a mio parere - maiuscole.
Se ti piace, passa poi ad IT ed intraprendi il cammino per la Torre Nera.
Fammi sapere!
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
02 Settembre, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie Anna, magari prima o poi oso. Finora ho letto Il miglio verde, molto bello.
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Incastrati
Identità sconosciuta
Intermezzo
Lo sbirro, il detective e l'antiquario
L'uomo che morì due volte
L'ora blu
Morte in Alabama
Malempin
La mano dell'orologiaio
Omicidio in biblioteca
Tragedia in tre atti
Cavie
Ali di vetro
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale