Dettagli Recensione
Un bambino solo
Colpisce questo libro e lascia addosso una strana sensazione di angoscia. Come nei migliori libri di Stephen King. Racconta la storia di un bambino, Simon, sopravvissuto ad un incidente stradale dove sono morti i suoi genitori, che, già con qualche problema di autismo di suo, si ritrova in una situazione psicologica ancora peggiore. Prigioniero della sua mente, dei suoi ricordi, delle sue paure. Comprendi il suo dramma di essere solo, la sua paura dell’abbandono, che prende tante forme. Le forme di incubi. Le forme di storie. Le forme di attaccamento a personaggi minori del libro. E se è vero che si può raggiungere la pace interiore solo scendendo prima all’inferno, è anche vero che occorre lasciarsi alle spalle il passato per non rimanere intrappolati nel bosco oscuro, con i lupi, perché la vita conosce una sola direzione: in avanti. Il personaggio più bello del libro per me è stato il fratello, Mike, di cui all’inizio avevo un po’ sospettato e di cui pagina dopo pagina scopri i lati più belli, fino ad arrivare ad un finale rasserenante, che in poche pagine ti fa capire quanto Mike vuole bene al suo fratellino e quanto è dolce questo bambino che vive una realtà parallela. Ottima storia, con un ottimo ritmo, che ti cattura, non come un lupo, ma come un bravo scrittore sa fare.