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Perchè così tanti personaggi inutili?
Giallo inglese, ambientato fra la regione dell’Hampshire e la città di Londra, popolato da una miriade di personaggi secondari, molti dei quali davvero inutili, che affollano in maniera indiscriminata la scena, quasi a voler confondere le idee, distogliendo l’attenzione da quelli che fin da subito si capisce essere i personaggi chiave della vicenda. Il mio personaggio preferito è Gordon, mastro costruttore di tetti di paglia, che, pur nella sua completa negatività, si rivela essere la figura più interessante di tutti il romanzo. Tante altre sono le comparse, la pittoresca sensitiva, il violinista visionario, la piccola Cammie, bimba di una dolcezza straordinaria, la poliziotta Barbara, in lotta con la sua femminilità. Tanta carne al fuoco per una storia che però è molto fragile, si sgretola tra le dita, pagina dopo pagina. Ed anche la lettura che se ne ricava è lenta, faticosa e decisamente molto poco avvincente.
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Da antica ammiratrice , spero in un suo "revirement"..