Dettagli Recensione
Top 500 Opinionisti - Guarda tutte le mie opinioni
Senza infamia e senza lode
Jo Nesbo, autore noir, ha presentato al pubblico un suo nuovissimo romanzo: “Sangue e neve” (edito Enaudi). Anche stavolta è un noir degno del termine, deciso e crudo .
Vincitore di numerosi premi internazionali, ma soprattutto norvegesi, l’autore da in pasto al suo pubblico la storia di un killer inusuale: dislessico, incapace in matematica, negato come rapinatore o strozzino e col cuore tenero.
Il nome del killer protagonista è Olav e lavora per un master del crimine, il signor Hoffman. Olav è spietato, sa fare bene il suo lavoro, è pulito e insospettabile.
Il protagonista, per ordine di Hoffman, ha “liquidato” moltissime persone. Liquidare le persone è proprio il mestiere di Olav, cioè ucciderle senza lasciare alcuna traccia. Ma poi, il suo capo decide di assegnargli una “liquidazione” unica: quella di sua moglie, Corina, sospettando un tradimento. La giovane moglie di Hoffman è bella, sensuale e delicata e, in breve tempo, Olav se ne innamora ma, allo stesso tempo “liquida” qualcuno che forse non avrebbe dovuto. Lui stesso si definisce più volte un killer dai troppi sentimenti (perché lo capirete leggendo) e anche Corina lo affermerà, affidandosi a lui. Però, la loro vita insieme non sarà affatto semplice perché il marito di Corina, Hoffman, cercherà di ucciderli in tutti i modi. Così, inizierà una caccia all’uomo spietata, costellata di morti e abili descrizioni crude.
I personaggi più approfonditi nel libro, sostanzialmente, sono tre: il protagonista, Olav; Corina, la moglie di Hoffman, e Hoffman stesso.
Il personaggio di Olav, personalmente, mi è piaciuto molto: nonostante abbia un’apparenza molto piatta e sempliciotta, in realtà è una persona con grande spessore. È un personaggio autonomo, molto forte, che, nonostante le notevoli difficoltà, cerca di trovare il suo posto nel mondo a modo suo, con tutto il suo bagaglio di esperienze, in parte piacevoli.
Invece, Corina, la moglie del capo, secondo me, non è stato un personaggio degno di nota. È la “Elena di Troia” della situazione ma non è sufficientemente approfondita come personaggio. Viene lasciata alleggiare nella storia senza un particolare scopo, se non solo inizialmente. L’ho trovato un personaggio che l’autore avrebbe dovuto approfondire di più .
Ben strutturato, invece, è Hoffman: classico cattivo, con i suoi abili scagnozzi che lo seguono e proteggono. È un personaggio molto interessante, poi, io amo molto i “cattivi” nelle storie e questo rientra perfettamente nella categoria “cattivo senza cuore”. Questo è il classico personaggio che o si ama o si odia.
Le tematiche, soprattutto all’inizio, non sono ben chiare, sembra che ci sia solo l’alleggiare della morte nella storia. Però, poi la storia è come se maturasse man mano e andando avanti inizia un percorso che porta ad una scoperta di sé maggiore, per quanto riguarda il protagonista. Su tutta la storia alleggia un quid di amoroso, dolce, e questo è dato senz’altro della storia tra Corina e Olav (su cui, però, non anticipo nulla). Forse, quest’aria dolciastra data al romanzo è quello che potrebbe farlo apparire un po’ noioso anche se, comunque, quest’amore è ricollegato a una parte del passato di Olav.
Ritengo che sia molto adatto il lessico utilizzato: perfettamente consono ai personaggi, al genere di romanzo. Personalmente, mi piacciono questi stili molto discorsivi, fluidi, anche se, talvolta, c’è da evidenziare – spero che si sia trattato solo di errori nella traduzione in italiano – qualche pecca in sintassi italiana .
Il libro si legge abbastanza bene, è scorrevole ma non posso dire che sia uno di quei noir che prende e porta via dalla realtà. È un libro per tutti, forse chi è particolarmente sensibile a certe scene crude non tanto, ma è senz’altro una piacevole lettura prima di andare a dormire .
Indicazioni utili
- sì
- no