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Thriller adrenalinico, ma non convincente
Leggendo la trama de L’indizio sono rimasta molto incuriosita soprattutto dal voler scoprire chi fosse a mandare quelle misteriose lettere alla protagonista. Così ho iniziato la lettura con alte aspettative.
Ho sbagliato a pretendere tanto e me ne rendo conto solo ora, perché ahimè sono rimasta dispiaciuta di non aver trovato tutto quello che speravo in questo libro.
Margot Lewis è un’insegnante, ama il suo lavoro e i suoi alunni. Ma nel tempo libero cura anche la rubrica “Cara Amy” su una rivista locale. Solitamente ricevere lettere da parte di ragazzi e adulti che le chiedono consigli d’amore. Ma quelle che riceve ultimamente sono qualcosa di diverso e sicuramente inaspettato. Qualcuno le scrive a nome di Bethan Avery, una ragazzina scomparsa quindici anni prima e di cui non si hanno mai più avuto notizie. Perché questo qualcuno scrive proprio a Margot? È realmente Bethan a scrivere le lettere? Da qualche settimana inoltre è scomparsa anche un’altra ragazza, alunna di Margot, le due cose sono collegate?
Margot è la protagonista dell’intero libro ed è lei stessa a raccontarci la storia, in prima persona. Espediente che ci avvicina maggiormente alla storia e alla vita di Margot. Proprio per questo mi sono sentita dentro la storia e mi sono fatta accompagnare mano nella mano dalla protagonista.
Solo alcuni capitoli sono dedicati ad altri personaggi secondari, come la nuova studentessa rapita o lo stesso rapitore.
Se per gran parte del libro però la storia si incentra sulle lettere e sulla ricerca della verità, una parte invece è stata dedicata alla storia personale della protagonista. In particolar modo l’autrice ha voluto approfondire il rapporto di Margot con il quasi ex marito e quindi la lotta per il divorzio. Io l’ho trovata una cosa inutile, e mi ha dato molto fastidio, visto che non serve ai fini della storia principale. Anzi credo proprio che disturbi la lettura, facendo perdere il filo del discorso e quindi distraendo il lettore, che così perde interesse verso il libro.
Conoscendo Margot inizieremo anche a conoscere la sua psiche, punto centrale della storia. Infatti la grande abilità di Helen Callaghan, autrice del libro, sta nel saper esplorare i luoghi oscuri della mente, facendoci scoprire verità assopite ed inaspettate, che rendono la lettura sicuramente più avvincente. Così la protagonista si ritrova a riscoprire se stessa e conoscere il suo passato, che è stato sepolto dalla sua mente per proteggersi dal male.
L’indizio è un libro ben sviluppato, che tiene alta l’attenzione e la curiosità dei lettori. Ma, come ho già detto, non ho apprezzato la scelta di voler approfondire la storia personale di Margot, a cui avrei dato un peso minore all’interno del libro, per non distrarre troppo il lettore.