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DAVVERO PESSIMO
La parabola discendente del genio di questo autore ha il suo picco, a mio avviso, con questo libro iniziale di una trilogia che mi sforzerò di leggere con un pizzico di masochismo.
Un libro approdato in una palude di insulsaggini in cui l’autore perde di credibilità e fascino. Egli, dunque, prende spunto dall’idea dell’esistenza di un multiverso ma, in questo caso, sembra che l’unico passaggio possibile dal nostro sia costituito dall’Inferno. Qui non trovi l’ipotetico “doppione” di te stesso ma anime dannate che si son trovate catapultate, chi sa come, imprigionate dallo stesso corpo che avevano in vita. I nostri eroi viventi hanno a che fare con cattivoni presi a manciate da epoche diverse della storia europea e, testualmente dice, esserci davvero pochi americani. Il protagonista maschio è una sorta di super-eroe che passa quasi indenne tra una serie di battaglie che rendono, come se non bastasse, ancor più noiosa la lettura. La protagonista perfetta, intelligente e “tosta” resta incontaminata per tutto il tempo della sua avventura. Ci si dilungherebbe troppo a elencare le incongruenze di questo libro che relega ormai questo autore nel gradino più basso delle mie preferenze. Pollice verso per questa operazione che ha poco di letterario e tanto di sfruttamento editoriale.
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Nell'Europa del mondo dei "dannati" non ci sono molti americani, dato che ci troviamo in un contesto praticamente medioevale dove è (quasi) impossibile raggiungere l'Europa da parte di un americano.
Non viene detto da nessuna parte che gli americani sono tutti buoni e quindi non vanno all'inferno