Dettagli Recensione
IL CIRCOLO DEGLI OTTO
1608. Caravaggio sta scappando, è gravemente ferito al volto, deve nascondersi dal suo aggressore o per lui sarà la fine; il suo carattere rude e violento è saltato nuovamente fuori in una lite da strada; la sua vita, il suo genio e le sue meravigliose opere sono in pericolo, solo una grazia proveniente da Roma potrà salvarlo: arriverà?
2014. Gil Ekhart si è rifatto una vita, ha una nuova moglie in dolce attesa, ha chiuso con il mondo dell'arte, o almeno, questo è quello che lui crede fino ad oggi, già perchè dopo sette lunghi anni, il passato torna a bussare prepotentemente alla porta: un nuovo duplice delitto, stesso modus operandi, stessa location, stessa brutalità e stesse persone coinvolte.
Chi è l'assassino? Cosa lo spinge a macchiare di rosso scarlatto le gallerie di arte europee?
E cosa centrerà Caravaggio in tutto questo?
Thriller storico collocato con troppa presunzione tra il nuovo Codice da Vinci e Il nome della rosa, ma che a lettura ultimata non ha molto da dire di sè; la trama è vista e rivista e nulla ha a che vedere con i due capolavori tra cui viene menzionato: parte in sordina, si fa fatica a stare dietro alla trama che piano piano si dirama tra Londra, Berlino, Palermo e New York, si intravede uno schema confusionario che cerca di unire pezzi di storia al fine di creare una sorta di copia venuta male di altri thriller del genere suddetto. Verso la metà del libro sembra di arrivare finalmente a una discesa, da qui la lettura è più piacevole, l'intrico è più complesso, ma la fine non è niente di che, senza colpi di scena e con troppe persone che non sembrano quello che sono e che volenti o nolenti sono coinvolti in questo giro di tele all'ultimo respiro; peccato che sia inoltre evidente che ci sarà un seguito, quando a mio avviso bastava assolutamente finirla qui.
Deludente.