Dettagli Recensione
La vedova di Fiona Barton
Non sono un'amante dei generi giallo e thriller, ma questo romanzo non mi è dispiaciuto, anche se sicuramente non lo considero il thriller dell'anno (forse lo hanno osannato troppo). Sicuramente ne trarranno un film interessante e coinvolgente.
A scriverlo è una cinquantanovenne scrittrice in pensione, ex reporter di cronaca nera, quindi di casi da cui prendere spunto ne ha visti molti durante la sua carriera lavorativa.
La scrittura è semplice, chiara e scorrevole e interessante l'uso di diversi punti di vista, anche se quello che prevale è quello della protagonista: la vedova. Donna che lavora senza grandi profitti e riconoscimenti, donna fragile che dipende affettivamente dal marito.
Jean, la vedova, perdona tutto al marito, per salvare un matrimonio che le conferisce un ruolo ben preciso (situazione ancora oggi diffusa in tutti i ranghi della società).
Quello che le manca, però, e le lascia nel cuore un vuoto incolmabile è un bambino, perché il marito non può averne. Jean cerca di convincerlo per l'adozione, ma Glen non ne vuole sapere: Il suo interesse verso i bambini è di tutt'altro genere.
E così, lungo il romanzo, assistiamo alla vita di Jean e Glen: ai loro problemi, incomprensioni, desideri espliciti e nascosti. Vediamo una donna che tenta quasi fino in fondo di salvare "l'assassino", perché non vuole e non può credere di avere condiviso e "sprecato" la sua vita con un mostro di tal fatta. Finché trova la sua magra vendetta in una "spintarella occasionale" che la libera, finalmente, dalla dipendenza che l'ha intrappolata per troppi anni.
Alla fine riesce anche a raggiungere la tomba della "sua" bambina, per restarle vicina, ora che è libera di farlo.
Se amate il genere e volete il consiglio per un romanzo da leggere in vacanza, secondo me questo potrebbe essere uno dei papabili. Non se cercate qualcosa di più impegnato.
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Commenti
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Come affermi e dimostri nella tua pagina certi libri tanto e troppo osannati , spesso, proprio per il gran battage di lodi , deludono il lettore, che si aspetta ingenuamente un testo straordibnario.
Ormai ,quando sento un certo tipo di coro elogiativo a gran voce , mi guardo bene dal leggere o acquistare proprio quel libro. Aspetto con calma che la situazione si decanti.
Debbo dire che , con questa strategia, mi sono risparmiata molte delusioni.
Come dimostri nella tua pagina certi libri tanto e troppo osannati , spesso, proprio per il gran battage di lodi , deludono il lettore che si aspetta , ingenuamente, un testo epocale.
Ormai ,quando sento un certo tipo di coro elogiativo a gran voce , mi guardo bene dal leggere o acquistare proprio quel libro. Aspetto con calma che la situazione si decanti.
Debbo dire che , usando questa strategia, mi sono risparmiata molte delusioni.
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