Dettagli Recensione
Il caso Bella Elliott
Mi sono lanciato nella lettura di questo libro, carico di aspettative e di curiosità. È un periodo in cui vengono lanciati tanti scrittori esordienti nel mercato internazionale, annunciandoli come dei veri e propri "crack". Fiona Barton con il suo "La vedova", era tra i più osannati, basti leggere le entusiastiche opinioni fatte dai vari giornali, sparate tutte in copertina.
Devo smettere di prendere i proclami dei giornali però oro colato. Sì, perché questo libro e al livello di una media produzione di un autore, tanto per citarne uno, come Jeffery Deaver. Forse essere paragonati a un grande maestro del thriller come lui può essere una lusinga, ma in questo caso non lo è del tutto.
Se deve sfondare il mercato internazionale e meritare di farlo, a un esordiente non basta questo, mi deve stupire, intrigare, incollare alle pagine. Non mi aspetto un capolavoro, ma almeno qualcosa che sia al di sopra della media. "La vedova", è nella media.
Non fraintendetemi, è un buon libro, scritto bene, scorrevole, con una trama intricata e abbastanza inconsueta, e durante la lettura lascia un pizzico di voglia di capire come andrà a finire. Tuttavia, tutti questi fattori non sono portati al punto da rendere il libro memorabile.
Bella Elliott, una bambina di due anni, viene rapita mentre è da sola a giocare nel giardino di casa. La madre l'ha persa di vista per un attimo, troppo presa dalle faccende di casa. Dopo una serie di indagini da parte della polizia, con a capo l'ispettore Bob Sparkes, tutti sospetti ricadono su Glen Taylor. Glen è un semplice impiegato di una ditta di trasporti, ma il suo furgone blu viene visto aggirarsi nelle vicinanze della casa di Bella proprio il giorno del rapimento. Inizierà la guerra della polizia per incastrare il "mostro", che in questa lunga persecuzione avrà sempre al suo fianco la devota moglie, Jean.
La loro vita sarà travolta: polizia, giornalisti, televisione, non gli daranno un attimo di pace. Quando il presunto mostro muore, investito da un autobus, l'accanimento non si spegne, ma si concentra unicamente sulla fresca vedova.
E se lei sapesse la verità? Se fosse stata costretta dal marito a tenere la bocca chiusa? La storia ripercorre, tra flashback e flashforward, il percorso che porterà a scoprire la verità su Bella Elliott, su Glenn Taylor e sulla vedova Jean Taylor.
"Invitare a pranzo i nostri genitori ci piaceva, ci faceva sentire grandi. C'è chi entra nel mondo degli adulti quando trova il primo impiego, o quando va a vivere da solo; io invece ho sentito di esserci entrata grazie pranzi della domenica."