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Questa non è l’estate dell’amore
J. K. Rowling si ripropone ai lettori nelle vesti del giallista Robert Galbraith con il terzo episodio della serie dedicata all’ombroso investigatore privato Cormoran Strike e alla sua simpatica e intraprendente assistente Robin.
Nei meandri di una Londra che si agghinda a festa per le nozze reali del 2011 si cela un misterioso e pericoloso assassino, che non solo si diverte a uccidere e smembrare giovani donne, conservandone pezzi come macabri trofei, ma lo fa secondo un piano di vendetta disegnato nei minimi dettagli. Un piano che ha una vittima d’eccellenza: Cormoran Strike.
Quando Robin riceve un pacco contenente una raccapricciante gamba di donna, Strike comprende subito che questa volta, ad essere finito nel mirino di un folle killer, è proprio lui. Ma il colpevole non può essere un uomo qualunque, va ricercato nel suo passato. E lui conosce solo tre uomini che hanno un’indole tanto feroce e violenta e, soprattutto, un conto aperto nei suoi confronti da saldare. Uno dei tre è l’assassino. La polizia indaga ma il tempo scorre veloce e non si può più aspettare perché la posta in gioco è davvero alta per Strike: la propria reputazione, l’incolumità di Robin, il futuro stesso dell’agenzia investigativa, messa duramente alla prova dalla cattiva pubblicità attirata da questa vicenda. E allora, che indagine sia.
Il talento narrativo dell’autrice è sicuramente riconoscibile. Mette subito in campo gli elementi necessari ad infiammare la curiosità del lettore, per poi accompagnarlo con la sua fluida ed elegante penna in un viaggio di seicento pagine in cui racconta a poco a poco le storie dei possibili colpevoli, dissemina con estrema lentezza gli indizi da raccogliere tra appostamenti, intuizioni e interrogatori e rivela molti tratti dei protagonisti principali, addentrandosi nei momenti più oscuri e difficili del loro passato.
Il risultato è sicuramente un libro godibile e intrigante a cui però manca a mio avviso qualcosa: il ritmo è fin troppo blando, la suspense a tratti scarsa mentre l’atteso epilogo si esaurisce, al contrario, in una manciata di affrettate e vagamente insoddisfacenti pagine. Da apprezzare invece la capacità di orchestrare i diversi elementi dell’indagine, lo stile e, soprattutto, l’abilità nel caratterizzare e descrivere i personaggi. Pur non avendo letto i precedenti capitoli di questa saga, è stato facile affezionarsi ed entrare in sintonia con i protagonisti: Strike e Robin sono più di un investigatore e della sua assistente, prendono vita e spessore, anche interiore, e non possiamo che affezionarci a loro, aspettando le prossime avventure per scoprire come si evolveranno le loro storie, non solo professionali.
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Spero che questo terzo episodio ti piaccia e non vedo l'ora di sapere che ne pensi!
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