Dettagli Recensione
Quando il buono diventa cattivo...
Una madre e una figlia, a cui la vita non ha risparmiato dolori e violenza, vivono rintanate nel loro cottage di campagna, isolate da tutti, nascoste al resto del mondo, lontane dagli sguardi curiosi di una società che non ha saputo proteggerle, ma circondate da ciò che per loro realmente conta...la musica, l'arte, la letteratura e il loro reciproco amore.
Shelley e sua madre...entrambe abbandonate da un padre/marito che ha preferito la classica "giovane preda" alla famiglia, dimenticandosi della loro esistenza.
L'una profondamente ferita e provata, nel corpo e nell'anima, da atti di bullismo che hanno quasi messo a repentaglio la sua giovanissima vita, l'altra stanca di subire umiliazioni e soprusi lavorativi, nonostante i suoi evidenti successi professionali.
E dal momento che la sfortuna si accanisce sempre sui più deboli, tutte le difficoltà già affrontate non basteranno a metterle al riparo da altra violenza gratuita...
Ma la capacità di sopportazione ha un limite oltre il quale tutto viene messo in discussione.
E nessuno sa essere "più cattivo" di un buono che diventa cattivo.
I ruoli si invertono.
Da qui un escalation di situazioni che vedranno queste due donne lottare con ogni mezzo per proteggere quell'angolo di mondo a cui ritengono, giustamente, di avere diritto.
Thriller ben fatto, che sta in piedi e si lascia leggere con gusto...nonostante lo stile sia un po' piatto, monocorde, privo di quei picchi di pathos che ti fanno trattenere il fiato.
Forse questo è dovuto alla scelta di far narrare la storia attraverso gli occhi e la voce di una ragazzina sedicenne, e quindi, vivendo tutti gli accadimenti con il filtro di una visione adolescenziale.
E se è vero che questo paga ed è molto efficace nella prima parte, quando Shelley racconta degli atti di bullismo da lei subiti per mano delle sue "migliori amiche", è vero anche che penalizza un po' man mano che la storia procede e necessiterebbe di maggiore introspezione, enfasi e ritmo.
Insomma buono per staccare un po', ma non eccelso nel suo genere.