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Un ammasso di scene confuse
Avevo voglia di un bel thriller che mi tenesse con il fiato sospeso e che mi facesse stare sveglia la notte e pensavo che avrei trovato tutto ciò in questo libro. Invece ne sono rimasta profondamente delusa.
Ho trovato L’isola della paura un libro confuso, poco chiaro. Fin dall'inizio capire la storia è stato
difficile. Sarà colpa delle divagazioni dall'argomento principale, o sarà semplicemente una scelta stilistica visto il genere. Fatto sta che ho fatto fatica ad andare avanti e capirci qualcosa.
Ma ecco che quando circa a metà libro finalmente riesco a comprendere di cosa si sta parlando, il tutto dura giusto qualche capitolo. Per poi tornare ad essere ancora più confusionario e aggrovigliato.
Teddy Daniels è un agente federale che viene mandato sull'isola Shutter per ritrovare una detenuta dell’ospedale per criminali psicopatici. Già sul traghetto che lo porterà a destinazione sembra esserci qualcosa di sbagliato in tutto questo. Si sta avvicinando una tempesta, lui soffre il mal di mare e per di più i ricordi della sua infanzia sembrano farsi più insistenti.
Ma una volta sull'isola le cose possono solo peggiorare. La donna sembra scomparsa nel nulla e quella che si pensava fosse una semplice tempesta, è in realtà un tornado che metterà fuori uso le radio per comunicare con la terra ferma.
Ammetto che Dennis Lehane ha una grande abilità nella descrizione della psiche dei protagonisti, rendendo i loro pensieri reali, sconvolgenti e, talvolta, terrificanti. Non dimentichiamoci che nella storia il lettore, così come i protagonisti, è circondato da matti che hanno ucciso violentemente parenti o sconosciuti.
Peccato che la storia principale, quella riguardante Teddy, come ho già detto è confusa. Davvero non sono riuscita ad apprezzarla come speravo e a capirla. Giunta alla fine sono pure dovuta tornare a leggere il prologo per cercare di comprendere meglio. Ma tutt'ora mi chiedo se quello che ho capito sia giusto.
Insomma sarà che le mie aspettative erano alte, ma fatto sta che ne sono davvero rimasta delusa.
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Commenti
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io penso che questa atmosfera sia decisamente voluta. Questa confusione, questa sensazione di girare sempre su sé stessi senza andare da nessuna parte credo voglia ricreare lo stato mentale del protagonista. Poi alla fine io trovo che tutto si allinei e torni, ma all'inizio della lettura la sensazione che ho avuto è di essere nella testa del protagonista e di girare a vuoto come i suoi pensieri e le sue azioni. Questo nel film si perde e diventa quindi più veloce, avvincente e ricco di suspense.
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credo che questo sia uno dei pochi libri a cui ho preferito il film, davvero ben fatto.
Anche a me non era piaciuto molto questo thriller!
Marta