Dettagli Recensione
La regina di ghiaccio
Thriller a doppia velocità. C’è una prima parte che si svolge nel passato e che, leggendo la trama, ti saresti aspettato minima, invece poi scopri, strada facendo, che costituisce la parte preponderante della storia. In essa ricerchi il vero colpevole, facendo congetture e nello stesso tempo pensando a quanto è difficile conoscere veramente le persone, perché ogni individuo vive dentro la propria anima. Rifletti su quanto è vero che un solo fatto, un solo evento possa stravolgere completamente la tua vita, cambiando ogni cosa, così come è vero che le giravolte della vita ci portano sempre dove abbiamo bisogno di andare. Immagini cosa voglia dire essere un giurato di una giuria popolare, così come anche cosa significhi essere alle dipendenze di farmaci. Poi arriva la seconda parte, il presente, dove sei risucchiato da un turbinio di personaggi. Le velocità delle due parti sono completamente diverse: la prima parte lenta, meditativa e molto riflessiva, pur essendo vivace, la seconda accelera, forse fin troppo, con tanti personaggi minori che popolano la scena, un po’ confondono, un po’ mettono ordine, un po’ riannodano i fili. La protagonista è sempre lei, la Dottoressa Perfetta, una regina di ghiaccio che si rivela piena di crepe.