Dettagli Recensione
Robert.
Robert Neville è l’unico sopravvissuto; l’ultimo essere umano sulla Terra. Ogni giorno regole precise e scandite dall’esperienza determinano la sua vita garantendone la sopravvivenza. La sua è una battaglia dalla quale sa di non poter uscire vincitore, eppure non si arrende. Va avanti, tra alti e bassi, momenti di ispirazione che si alternano a tanti altri di costernazione, attimi in cui la sola e possibile consolazione a quell’isolamento a quella ferita ancora aperta per la morte della moglie Virginia e della figlia Kahy, a quell’impotenza di fronte ad una superiorità numerica e ad un nemico sconosciuto, è sorseggiare (e poi scolare) un whisky liscio con una sigaretta tra le labbra e la settima o nona sinfonia di Beethoven, o ancora il secondo concerto per pianoforte di Brahms, in sottofondo.
La solitudine è la sua migliore amica, se stesso la sua unica compagnia. Ogni miraggio di possibilità di legame affettivo o di interazione con un qualsiasi altro soggetto, è mera illusione. E allora ritorna sullo studio, sull’analisi della minaccia, sul perché di quei vampiri che ogni giorno e ad ogni ora persistono ad assediargli la casa. Ma anche questa è una motivazione relativa a cui sussegue nuovamente l’impotenza, poi l’accettazione ed ancora la ribellione.
Una delle pietre miliari della letteratura horror/fantascientifica è “Io sono leggenda”, classico del 1954 firmato Richard Matheson, un testo che nella sua brevità racchiude al suo interno molteplici riflessioni. Il primo elemento sul quale è infatti possibile interrogarsi è l’irrefrenabile istinto di sopravvivenza di Robert. Cosa lo spinge ad andare avanti? Perché nonostante tutto non si arrende, non abbandona quella partita che lo vede inevitabilmente perdente? E’ l’umanità, quel desiderio costante di voler provare, di cercare una soluzione ad un problema anche se più grande di noi perché incapaci di accettare un qualcosa così, per partito preso, senza tentare almeno di porvi una soluzione, a questo elemento consegue naturalmente l’impossibilità di staccarsi da quel che sappiamo essere stato e che non abbiamo più. O ancora è quel bisogno di sentirsi umani in una dimensione che di umano non ha più niente.
Chi è davvero il nemico di Neville? Qual è il vero ostacolo da abbattere, il vero soggetto contro cui combattere? Non è il vampiro, ma Robert stesso. Egli è tanto il suo miglior alleato quanto il suo peggior avversario. In una realtà dove qualsiasi individuo si troverebbe in difficoltà il sopravvissuto non molla e molla al tempo stesso. Non sa lui per primo per cosa sta combattendo e dunque, per quale ragione non lasciarsi a tutto quel di distruttivo che ha in casa? Però deve studiare, deve capire il perché e il per come, deve trovare una giustificazione, non può concedersi alla resa. Ma che vada tutto a quel paese, bicchieri sbattuti sul muro, alcol a volontà. La disperazione nuda e cruda. Ed ancora, la ricerca incessante di quel “perché”. Queste e tante altre tematiche sono contenute in un libro unico.
Uno stile semplice, ironico, schietto, magnetico, che arriva e cattura nelle sue maglie il lettore, sin dalle prime battute.
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
Mi fa veramente piacere sapere che è stata di tuo gradimento, grazie di cuore!
Matheson non è tra gli autori di sf che preferisco, ma ha scritto un paio di capolavori di quel genere.
Non ho messo Mi Piace solo perché non ho (credo) gli strumenti per giudicare, però il graphic novel mi aveva proprio colpito.
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Fede