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Un buon esordio di una nuova scrittrice
Il romanzo, un thriller opera prima dell’esordiente Angela Marsons, rende onore all’autrice, perché ben costruito, con le giuste atmosfere ed una protagonista, la detective Kim Stone, che probabilmente troveremo in altre indagini nelle prossime opere. E’ un personaggio particolare, anticonformista, ribelle quanto basta, amante della verità ad ogni costo e delle motociclette veloci. Ha un passato turbolento, di abbandono, adozioni, orfanotrofi, un passato che l’ha indurita negli atteggiamenti e nel prendere decisioni autonome, ai limiti dell’illegale, ma sempre con la convinzione di fare la cosa giusta per la soluzione dei casi e la scoperta dei colpevoli. Ed è molto complesso il caso su cui indaga. Ossa di adolescenti trovate sepolte in un campo, nei pressi di un orfanotrofio ormai in disuso, una cerchia di possibili assassini, che vengono a loro volta eliminati, una pesante cappa di sospetti sul personale dell’istituto e su strani personaggi che fanno da contorno e che sembrano al di fuori di ogni coinvolgimento. Attenzione a non perdere il filo, altrimenti può capitare di non rendersi bene conto di chi ammazza chi, anche perché il filone del racconto non è unico e gli ammazzati sono parecchi. La trama narrativa può apparire a tratti dispersiva, ma la tensione emotiva pervade ogni pagina, sottolineata da certe cupe e grigie atmosfere della campagna inglese e dall’incombente presenza dell’orfanotrofio, sede di segreti inconfessabili e di soprusi malcelati. Primeggia la nostra detective, instancabile e sagace, che non esita ad esporsi in prima persona ad ogni rischio, anche a quello della vita. In sostanza una lettura piacevole, con la speranza di trovare nel prossimo romanzo della Marsons una attesa conferma.