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il morso della bisbetica
Un'anziana signora erede di una ricca famiglia in decadenza viene trovata morta nella vasca da bagmo. Sembra si tratti di un suicidio: i polsi tagliati, una vasca piena d'acqua, una donna ammalata con rapporti difficili con i supi pochi discendenti. Fa tremare e dubitare gli investigatori un particolare inquietante: Mathilda Gillespie indossa "il morso della bisbetica" uno strumento di tortura medioevale costituito da una sorta di museruola in ferro, dotata di punte in grado di ferire la lingua. Vista la psicologia della donna avrebbe potuto indossarlo per lanciare qualche messaggio, ma non ci sarebbe riuscita senza l'aiuto di qualcuno. Partono le indagini in tutte le direzioni ed un pò alla volta entrano in scena i vari sospettati. primi fra tuttti i principali beneifciari del decesso. Parenti stretti, amici particolari, professionisti con cui la donna era in contatto. A sorpresa scopriremo che il movente è diverso da quello che ci aspettavamo e lo stesso vale per il colpevole. O forse da quello che mi aspettavo io visto che gli indiziati sono parecchi.
Mi viene da dire, certo il colpo di cena c'è stato, ma così sarebbe troppo facile: portarci a spasso all'inseguimento di chiunque e poi ... puf ecco il colpevole.
Per il resto abbastanza ben costruto con personaggi complessi e numerosi. Scrittura scorrevole e gradevole.