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PIU' DE BELLO GALLICO CHE GAMES OF THRONES
Piu De bello gallico che Game of thrones! Nel primo volume della trilogia di Jacqueline Carey il male esiste, il suo obiettivo è la conquista del potere e si concretizza negli intrighi di nobiluomini e gentildonne al fine di sottrarre la corona a colei cui spetta di diritto. Ci sono dunque da una parte della barricata i cospiratori e i malvagi, contro cui si ergono, coraggiosi, i difensori dell’ordine e i loro alleati. La schema nella sua classicità è però rimpolpato da alcuni elementi inconsueti: in primo luogo il lato oscuro nella psiche dell’eroina protagonista, Phèdre, simboleggiato da una macchia scarlatta nell’occhio sinistro. Educata a esercitare una sorta di prostituzione sacra in nome del Dio delle sue genti essa prova una masochistica attrazione nei confronti dei suoi carnefici, soprattutto verso Mélisande, la perfida donna che ha massacrato i suoi protettori e l’ha resa schiava. E’Phèdre stessa a narrare le sue avventure in prima persona e la scelta di farne la voce narrante ha consentito all’autrice di dilatare il racconto, di aprire ampie digressioni sugli usi e i costumi dei popoli del regno fantastico rappresentato, vagamente somigliante all’Europa, suddiviso fra i civili angeline e i barbari skaldi. Ci sarà ovviamente battaglia, ci saranno amori e abbandoni, i buoni vinceranno, i cattivi perderanno in attesa della rinascita/riapparizione nella prossima puntata.